Consiglio comunale infuocato: dal minuto di silenzio per la scomparsa di Mariia alle polemiche sulla pericolosità del lago teatro della tragedia

Ieri sera, giovedì 28 luglio, il consiglio comunale di Revine Lago è iniziato osservando un minuto di silenzio per la morte della piccola Mariia, la bambina ucraina di 8 anni deceduta nel lago di Santa Maria mercoledì. Successivamente, però, l’atmosfera si è riscaldata.

In conclusione dei lavori è stato letto un testo che il consigliere capogruppo di maggioranza Fabrizio Fava aveva inviato in precedenza al sindaco Massimo Magagnin.

“Propongo un minuto di silenzio – recita il testo – per la bambina ucraina che è venuta a mancare a Santa Maria di Revine Lago. Ritengo che questa sia una tragedia che porta infinito dolore nei cuori di tutti. Un pensiero va alla famiglia, agli animatori volontari del centro estivo che la accompagnavano e alla comunità. Ritengo che sia stata una tragedia e non sta a me giudicare se poteva essere evitata o se sia stata solo una tragica fatalità”.

Il discorso ha preso, successivamente, una piega diversa: è stato infatti coinvolto il consigliere capogruppo di minoranza Boris Bottega il quale, nei giorni scorsi, aveva rilasciato a organi di stampa dei commenti sull’accaduto incentrati sulla pericolosità del luogo in cui la piccola Mariia ha perso la vita.

“Voglio rivolgere un pensiero al capogruppo Bottega, che anche in questi momenti tragici trova il tempo e lo stimolo di demonizzare il nostro meraviglioso territorio con affermazioni che tutta la comunità ritiene inopportune. Una persona che ama il proprio territorio non si lascia andare a simili affermazioni come quelle viste recentemente sulla stampa. Noi tutti amiamo il territorio che lei ha l’onore e il dovere di rappresentare”.

Magagnin ha voluto successivamente aggiungere la sua opinione: “Mercoledì è avvenuta una tragedia. C’è di mezzo una scuola che si prodiga a far fare qualcosa ai ragazzi anche nel periodo estivo. Ci sono in mezzo dei volontari. Né io né il sindaco dell’altra sponda (Gianangelo Bof di Tarzo ndr) abbiamo rilasciato dichiarazioni. Lei invece ne ha volute rilasciare, andando contro il nostro territorio”.

Bottega ha risposto affermando che ”io non sono entrato in merito alla morte della bambina. Non mi sembra di essere andato contro il mio territorio, ho detto semplicemente la realtà. Il lago di Santa Maria è sempre stato pericoloso e sì, ho affermato che equivale ad un suicidio andarci a nuotare perché è così”.

“Un’affermazione pesante per il nostro territorio e non vera” hanno ribattuto Fava e il vicesindaco Thomas Sandrin.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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