“Miracolo” post Vaia, rinasce un’edicola di fine ‘800. L’assessore Moz: “Pochi la conoscevano”

L’edicola durante il restauro e al suo termine

Questa storia potrebbe essere ribattezzata come un “miracolo” post Vaia, perché è una vicenda dal messaggio particolare: il fatto si è verificato nel Comune di Forni Avoltri, in Carnia, in particolare nella frazione di Sigilletto (in località Lurinz) dove la terribile tempesta, abbattutasi sul territorio nell’autunno 2018, ha svelato l’esistenza di un’edicola, risalente al 1880.

In pochi in paese si ricordavano dell’esistenza di questa cappelletta, “maina” così come la chiamano i locali, perché da tempo immemore nascosta e letteralmente inghiottita dalla vegetazione.

Ma mentre il bosco circostante ha subito una profonda devastazione, questa cappelletta è rimasta integra, non è stata scalfita.

A raccontare questa storia così particolare è stata Sara Moz, assessore a Turismo e Commercio del Comune di Forni Avoltri (Udine), originaria del territorio di Revine Lago.

“L’edicola era stata realizzata nel 1880, come voto da una coppia locale, che non poteva avere figli – ha spiegato l’assessore Moz -. Poi questa coppia è morta, la loro abitazione è rimasta disabitata e, abbandonata, è poi crollata”.

“Qualcuno in paese conosceva questa edicola, ma in pochi. Poi è arrivata la tempesta di Vaia, che ha divelto tutto, ma non questa cappelletta – ha proseguito, aggiungendo come la vegetazione nel tempo avesse nascosto anche il sentiero che conduceva all’edicola -. Un gruppo di volontari (in cui ognuno ha messo in campo le proprie competenze) ha sistemato nel tempo sia l’edicola che il sentiero”.

In mezzo a tanta desolazione, quindi, si è salvato un piccolo luogo di culto, oggi ristrutturato e raggiungibile da un sentiero che va a collegarsi con la nuova pista forestale, situata sotto l’abitato di Frassenetto, in maniera tale da formare una sorta di percorso ad anello.

Un altro fatto simile si è verificato qui vicino, dove anche in quel caso un’edicola più piccola si è salvata ed è riemersa – ha aggiunto Moz -. Sono cose che fanno pensare, considerando che la nostra cappelletta era attorniata da alberi, quindi difficile da raggiungere e che la tempesta ha provocato una perdita importante di bosco”.

“Nella devastazione portata da Vaia è riemersa una cosa importante, che rappresenta per noi una memoria storica” ha proseguito, esprimendo gratitudine per il lavoro svolto dai volontari.

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: per gentile concessione di Sara Moz)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
#Qdpnews.it riproduzione riservata

Total
0
Shares
Related Posts