Sono state ore di suspense e preoccupazione quelle che nel pomeriggio e sera di ieri, giovedì, si sono susseguite alla notizia che un uomo con disagio psichico si era barricato in casa tenendo in ostaggio i propri genitori (qui l’articolo).
L’operazione dei Carabinieri ha tenuto con il fiato sospeso dalle 14 circa tutti gli abitanti delle case che sorgono lungo le vie che portano all’abitazione dove l’uomo, un 54enne, vive assieme ai genitori e alla sorella maggiore, che fortunatamente non era in casa durante il sequestro.
Una situazione delicata, molto probabilmente scaturita da una lite familiare, quella che ha visto impegnati quasi una trentina di uomini tra Carabinieri, Vigili del fuoco e personale del Suem 118.
Un’ambulanza è rimasta in pianta stabile nei pressi della casa fino a operazioni concluse. All’interno dell’abitazione, infatti, oltre al 54enne, che aveva minacciato di dar fuoco all’abitazione, c’erano anche i genitori, entrambi anziani e con difficoltà motorie. Proprio la presenza e la situazione sanitaria delicata dei due coniugi ultraottantenni avrebbero contribuito ad allungare la trattativa, durata quasi otto ore e conclusa con l’irruzione dei militari che, dopo averlo immobilizzato, hanno consegnato il cinquantaquattrenne revinese ai sanitari.
In questo genere di situazioni i tempi d’intervento si dilatano spesso, perché si cerca di tenere un dialogo aperto con la persona barricata per il maggior tempo possibile, in modo da ottenere un numero sufficiente di informazioni necessarie alla scelta del tipo di operazione da compiere.
L’uomo ha gravitato a lungo tra la cucina e il piano superiore della casa dove erano presenti i genitori, e da dove sporadicamente usciva nel terrazzo: alcuni presenti hanno raccontato di aver visto l’uomo, in maglietta bianca, uscire a ritirare alcuni panni e a osservare dall’alto il massiccio schieramento di forze dell’ordine disposte sotto casa.
Molti i residenti e qualche turista venuto a trovare i familiari per il periodo estivo che, incuriositi dalla presenza dei nuclei speciali dei Carabinieri arrivati da Mestre, sono rimasti per ore ad osservare la scena, preoccupati per eventuali tragici risvolti che la vicenda poteva assumere, ma che fortunatamente non sono avvenuti.
L’uomo infatti non ha mai dimostrato atteggiamenti ostili nei confronti dei genitori e questo è stato possibile anche grazie all’intervento di un negoziatore dei Carabinieri che ha tenuto costantemente il dialogo aperto con l’uomo barricato in casa, mantenendo sempre sotto controllo la situazione e senza creare ulteriori tensioni. Questi fattori si sono dimostrati determinanti per fare in modo che l’operazione si concludesse senza feriti.
Proprio la figura del negoziatore, arrivato in paese nel primo pomeriggio, ha permesso che il dialogo durasse fino al momento della scelta di fare irruzione, visto che l’uomo non manifestava alcuna intenzione di uscire in maniera autonoma.
Con il passare delle ore e il traffico quasi nullo lungo la strada provinciale, alcuni residenti hanno potuto chiaramente sentire come l’uomo venisse costantemente cercato dal personale specializzato in queste operazioni per assicurarsi delle sue condizioni fisiche e di quella degli ostaggi. Alcuni presenti hanno riferito inoltre che ad ogni richiesta avanzata dai militari di uscire di casa l’uomo rispondeva con un netto: “Andate via, lasciatemi in pace”.
Attorno alle 19, nonostante la villetta a due piani fosse stata isolata già dal primo pomeriggio, a tutti i residenti è stato chiesto di entrare nelle loro abitazioni e ai cronisti presenti di allontanarsi dalla zona per ragioni di sicurezza.
Presente sul posto anche il sindaco di Revine Lago, Massimo Magagnin: “Siamo disponibili ad aiutare la famiglia – ha dichiarato – è stata una situazione complicata che le forze dell’ordine hanno gestito in maniera impeccabile”.
Con il calare del sole e l’arrivo anche di qualche goccia di pioggia si sono intensificate le trattative con l’uomo fino all’irruzione. Il 54enne è conosciuto da molti in paese, nonostante diversi lo descrivano come una persona schiva e riservata. “Non lo vedevo spesso in giro – spiega un residente della zona – ma so che qualche volta andava a camminare nei boschi vicino alla propria abitazione”.
L’irruzione dei corpi speciali, avvenuto poco dopo le 22, ha messo fine alla giornata tesa che i revinesi hanno dovuto vivere: i militari hanno scardinato la porta d’ingresso al piano terra trovando il 54enne sulle scale, che ha tentato un’ultima, vana resistenza.
Quando tutto è finito, l’anziana madre ha voluto immediatamente ringraziare i militari, sollevata dal fatto che nessuno si fosse fatto male e dalla proporzionalità dell’intervento che ha mirato anche alla tutela della salute del figlio oltre che alla loro.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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