In questo periodo di emergenza sanitaria, sale la polemica nel Comune di Revine Lago: il gruppo consiliare di minoranza “Insieme per un bel Comune” – costituito dal capogruppo Boris Bottega, oltre ai consiglieri Doris Carlet e Francesca Bottega – ha inviato al sindaco Massimo Magagnin una lettera, dove veniva lamentata un’estromissione da ogni pratica di intervento e rilevata una comunicazione pubblica poco efficace.
Lettera circolata poi anche sui social: “Non siamo stati coinvolti in alcun modo modo nella gestione di questa emergenza – ha scritto la minoranza – e non ci è stato dato nemmeno modo di esprimerci: né un consiglio comunale straordinario né una più semplice conferenza dei capigruppo dove poter offrire un contributo attivo nella valutazione delle iniziative e nelle attività da portare avanti”.
Inoltre, la minoranza ha segnalato come nella comunicazione istituzionale manchi “qualsiasi contenuto empatico e di rassicurazione ai cittadini”, oltre a dati sanitari relativi al Comune e suggerimenti pratici, riguardanti anche il tema della distribuzione delle mascherine.
Servirebbe, secondo il gruppo “Insieme per un bel Comune”, “una revisione del modo in cui l’amministrazione sta approcciando la comunicazione con la cittadinanza”.
“Confidiamo che questa nostra lettera sia accolta come contributo per il miglioramento all’azione dell’amministrazione – conclude la minoranza – Esprimiamo nuovamente la nostra disponibilità alla collaborazione”.
Tutte osservazioni che il sindaco Massimo Magagnin, e di riflesso la giunta comunale, ha rimandato al mittente.
“In momenti come questi – ribatte Magagnin – avrei preferito non rispondere a certe illazioni ma, dato che la minoranza rappresenta una parte della cittadinanza (per fortuna poca) a Revine Lago e hanno riportato menzione, allora ho preferito farlo”.
“Durante la serata di lunedì 9 marzo – prosegue il primo cittadino – ho contattato il capogruppo Boris Bottega, invitandolo a venire in municipio per fare un punto della situazione, dicendogli che l’invito riguardava tutta la minoranza, ma Bottega ha risposto che sarebbe venuto solo lui“.
“La sera seguente, martedì 10 marzo alle 20.30, si è presentato in municipio lo stesso Boris Bottega – specifica Massimo Magagnin – e c’è stata una riunione di un’ora e mezza con me, il vicesindaco Thomas Sandrin e l’assessore Elisa Carpené, mentre non è stato possibile fare un consiglio comunale straordinario per il divieto di assembramenti disposto dal decreto ministeriale”.
“Per quanto riguarda la comunicazione, – spiega il sindaco – viaggiamo a un ritmo di 3-4 post al giorno e non possiamo intasare il sito comunale, mentre sono state scritte delle lettere di spiegazione alle persone di una certa età. Anche le farmacie e le attività sono state contattate a tappeto per poter fare la consegna a domicilio. Noi della giunta non siamo mai stati chiamati dalla minoranza in questo periodo. Possiamo dire di aver abbandonato da 3 settimane i nostri lavori per stare tutto il giorno in municipio e rispondere personalmente alle telefonate, considerato che siamo anche in riduzione del personale”.
“Non avrei mai voluto rispondere a queste accuse, – ribadisce Massimo Magagnin – ma viste le menzogne scritte, sono stato costretto. Non è questo il momento”.
Parole condivise anche dal vicesindaco Thomas Sandrin: “Dispiace leggere queste cose non vere. Noi dell’amministrazione non abbiamo mai ricevuto neppure una chiamata dalla minoranza”.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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