Revine Lago, sulle nuove aliquote Irpef scontro tra minoranza e maggioranza in consiglio comunale

Il consiglio comunale del 28 dicembre ha approvato, a maggioranza, le nuove aliquote comunali Irpef, ora differenziate in base al reddito del cittadino-contribuente. Una novità duramente criticata dall’opposizione di “Insieme per un bel comune” che ha votato contro a quella delibera, come pure a quella del bilancio di previsione.

“Per il 2022 l’amministrazione comunale ha scelto di aumentare le tasse ai propri cittadini – denuncia il gruppo all’opposizione -. Infatti, dal primo gennaio è aumentata l’addizionale Irpef comunale per tutti gli scaglioni di reddito, compreso il minimo che va da 0 a 15.000 euro. L’aumento è del 16% per lo scaglione minimo ed arriva al 60% per lo scaglione massimo. Una manovra che porterà alle casse comunali un’aggiunta di entrate per una cifra che si aggira su un massimo di 17mila euro”.

Per la minoranza una simile decisione va a pesare soprattutto sui redditi più bassi e sui pensionati. “Son ‘pochi soldi pro capite’ ha detto l’assessore al bilancio, ma la scelta di aumentare le tasse mentre anche il governo nazionale, considerata la grave situazione delle famiglie, ha scelto di rivedere gli scaglioni Irpef, riducendo la pressione fiscale, va contro ogni logica sociale – prosegue “Insieme per un bel comune” -. Nella fascia fino a 15mila euro, se è vero che l’aumento ‘è poco più di un caffè al mese’, facciamo presente all’assessore che in questa fascia di reddito c’è chi, già nella quotidiana normalità, è costretto a rinunciare a molte cose e il caffè al bar proprio non se lo può permettere. Se poi andiamo a vedere, la mano dell’amministrazione così solerte a tassare i redditi delle persone fisiche, tentenna e si è guardata bene dal perseguire l’evasione Imu negli ultimi due anni“.

“Riteniamo – conclude la minoranza – che, considerati le ingenti risorse trasferite anche al nostro Comune da parte dello Stato per affrontare gli effetti sociali e le maggiori spese sostenute per causa del Covid, il bilancio del Comune poteva essere gestito con maggiore oculatezza, recuperando questi 17mila euro da risparmi di spese non necessarie”.

Puntuale la replica del sindaco Massimo Magagnin e dell’assessore al bilancio Thomas Sandrin.

“È innegabile che abbiamo ritoccato leggermente le aliquote – interviene il sindaco – e questo perché entro la fine dell’anno abbiamo portato il bilancio previsionale triennale che non riuscivamo a chiudere per vari motivi. Qualche esempio? Dobbiamo fare i conti con un rincaro delle bollette per l’illuminazione pubblica e degli stabili comunali passate da circa 43mila euro a oltre 60mila. Abbiamo previsto per gli stipendi dei dipendenti comunali, a seguito del nuovo contratto collettivo nazionale, maggiori spese per 10mila euro. E se l’ente Bim Piave Treviso fino a due anni fa ci portava di trasferimenti 73mila euro, ora sono solo 20mila euro, riduzione che riguarda anche tutti gli altri comuni”.

Si poteva fare dei tagli alla spesa? Dopo il nostro insediamento, due anni fa, abbiamo fatto le pulci al bilancio nei suo vari capitoli e tagliato dove possibile. I servizi ai cittadini non possono essere tagliati” sottolinea Magagnin.

“Lo scorso anno – fa memoria l’assessore Sandrin – abbiamo rivisto i contratti per l’energia elettrica con risparmio, così come i contratti telefonici sono stati ridotti nella spesa. Ci sono poi altre voci che sono aumentate, come quella dei servizi Ulss per l’assistenza domiciliare e altro passata in un paio d’anni da 53mila a 63mila euro a testimonianza anche di una popolazione che invecchia e che necessita di nuovi servizi”.

Quanto alle nuove aliquote Irpef, il sindaco spiega: “Con redditi da 0 a 15mila euro annui passiamo dallo 0,50% allo 0,58%, che vuol dire 1,30 al mese in più, meno di 15 euro all’anno. In questa fascia ricadono circa 700 abitanti dei 2.100 e circa la metà di questi sono esenti o sotto soglia minima Isee. Un’altra buona fetta della popolazione rientra nella fascia di reddito 15mila-28mila euro con aliquota passata dallo 0,5% allo 0,6%. L’aliquota, prima uguale per tutti indipendentemente dal reddito, ora è progressiva, così come ci veniva sollecitato dai sindacati da tempo”.

“Per chiudere il bilancio mancavano 55mila euro circa – precisa l’assessore -. Chiaro che non siamo contenti di aumentare le tasse, però i cittadini grazie alle recenti disposizioni del governo beneficeranno di una riduzione dell’Irpef statale e godranno di maggiori detrazioni”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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