Rubare in una abitazione è sempre un atto increscioso, ma se il furto viene perpetrato ai danni di un malato terminale assume i termini dello sciacallaggio.
Il brutto episodio è avvenuto presumibilmente nella notte tra venerdì e sabato della scorsa settimana a Revine, nell’abitazione di un sessantenne del luogo che ormai da tempo risiede all’Hospice Casa Antica Fonte di Vittorio Veneto, in quanto malato in fase terminale.
Ad accorgersi dell’accaduto è stato un familiare del proprietario che, entrando nell’abitazione come è solito fare tutte le mattine per prendere effetti personali da portare al malato, si è accorto che la porta della cucina del piano primo che lui stesso chiude tutti i giorni era aperta.
Questo particolare lo ha incuriosito tanto da indurlo a fare un giro di perlustrazione di tutta l’abitazione.
Una volta sceso al piano terra e da lì in cantina, si è accorto che mancava una delle quattro motoseghe di solito presenti nel luogo e una valigia contenente strumenti di lavoro.
A quel punto al malcapitato non è rimasto che recarsi alla caserma dei carabinieri di Cison per sporgere regolare denuncia. Inutile dire che un’ondata di sdegno si è levata in tutto il paese.
Il primo cittadino di Revine Lago Massimo Magagnin ha commentato così l’accaduto “Dispiace che in piccole borgate tranquille come le nostre accadano questi episodi. Spero si possa risalire al colpevole, cosa non facile perché la denuncia è stata sporta verso ignoti. Chiedo a qualsiasi cittadino, soprattutto a quelli che abitano in quella zona, che se hanno visto persone sconosciute, volti strani o comportamenti sospetti, non esitino a comunicarlo ai Carabinieri. Ad ogni modo, il dispiacere è ancora più forte in questo caso, visto il grave stato di salute in cui si trova il nostro concittadino proprietario dell’abitazione dove si è verificato il furto“.
(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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