La pandemia ferma ancora una volta la sacra rappresentazione del presepio vivente di Revine.
Per il secondo anno, il Comitato Sacre Rappresentazioni si vede costretto a cancellare l’appuntamento che, alla sua 84esima edizione, si tenne l’ultima volta a cavallo tra il 2019 e il 2020.
“Quella nostra è una tradizione consolidata – conferma Boris Bottega coordinatore del Comitato che coinvolge una ventina di persone per gli aspetti organizzativi e una novantina di figuranti – Il motivo che ha dettato l’annullamento non ruota tanto attorno al pubblico, quanto ai figuranti. Il 20% dei nostri figuranti non è vaccinato, una percentuale in linea con la media italiana. La mia preoccupazione principale era che si potesse creare un focolaio proprio tra loro. Radunare in uno spazio chiuso cinquanta persone per la vestizione o far tenere in braccio a Maria un bimbo estraneo al suo ambito famigliare non era il caso. Per il pubblico mi sarei preoccupato di meno: con il piano della sicurezza avremmo fatto accedere su prenotazione tra le 100 e le 150 persone nel rispetto delle misure anti-Covid in vigore”.
La decisione di annullare per il secondo anno di fila la rievocazione del presepio è stata condivisa con il parroco di Revine don Angelino Granziera e con il gruppo del Comitato Sacre Rappresentazioni.
“C’è però l’idea di fare qualcosa durante la veglia di Natale che dovrebbe svolgersi, quest’anno, nella chiesa di Revine – anticipa Bottega – Il gruppo giovani ha dato la propria disponibilità a collaborare e questo è senz’altro un buon segno dopo anni che cerchiamo di coinvolgerli nella sacra rappresentazione. Saremmo propensi a lasciar gestire tutto a loro, dando il nostro supporto tecnico. Ci sarà in chiesa una mini rappresentazione, con Maria e Giuseppe e due pastori, così da mantenere un segno”.
Se lo scorso anno in piena seconda ondata Covid-19 la rievocazione del presepio non era stata nemmeno ipotizzata, quest’anno i volontari avevano invece fatto delle valutazioni, per poi giungere alla decisione di annullare l’evento.
Ora la speranza è di poter mettere in scena la Passione di Cristo, lo scorso anno annullata. “Puntiamo a Pasqua – conclude Bottega -, probabilmente un periodo più favorevole per la situazione pandemica, visto che l’appuntamento sarà ad aprile inoltrato”.
(Foto: Facebook – Comitato Sacre Rappresentazioni).
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