La Fiera di San Giorgio a Lago è iniziata con il botto: sabato 22 aprile si è svolta la festa per il ventesimo anniversario dell’Associazione “Amighi del Fasol de Lago”.
Il fasol de Lago è una varietà di fagiolo della Vallata. In passato veniva coltivato da svariati contadini locali, poi venne abbandonato per altre tipologie di legumi più remunerative. A salvarlo dall’estinzione è stata, nei primi anni 2000, la tenacia dell’associazione “Amighi del Fasol de Lago”.
Dopo una ricerca approfondita, scavando nella memoria dei vecchi contadini del luogo e andando casa per casa, gli “Amighi” hanno trovato delle rarissime piante autoctone e una signora che coltivava ancora la tipologia. Dopo l’acquisto di alcuni semi è ripartita la coltivazione da parte dei componenti l’associazione.
Attualmente questa tipologia di fagiolo viene coltivata attorno a Lago, in zone ricche di torba e quindi ideali per conferirgli quel gusto speciale, unico e soprattutto buonissimo. Presenta una buccia particolarmente tenera ed è facilmente digeribile. Il fasol de Lago viene denominato “mama alta”, “mama” o “mama basa” a seconda dell’altezza della pianta.
Sabato pomeriggio, nell’area manifestazioni del Livelet – attuale sede e proprietà dell’associazione – sono stati ringraziati vecchi e attuali consiglieri e presidenti per il duro lavoro che fanno per mantenere in vita la tradizione del Fasol de Lago.
Presente alla festa anche la “Congrega dei Radici e Fasioi”, associazione enogastronomica – culturale del territorio veneto per la valorizzazione di usi, costumi e prodotti tipici. Nata nel 1999, ha come obiettivo far conoscere al mondo la tradizionale ricetta del radicchio con i fagioli.
“Abbiamo organizzato una riunione di tutti i vecchi consiglieri e presidenti dell’associazione che si sono succeduti in questi 20 anni – ha spiegato Giorgio Giorgi, attuale presidente dell’associazione -. Inoltre, sono stati invitati gli amici della Congrega dei Radici e Fasioi (in foto di copertina con Giorgi al centro ndr). Abbiamo parlato di quel che è stato, di come siamo arrivati ad avere una nostra sede e area in cui facciamo le manifestazioni cucinando il nostro ‘Re fagiolo’ insieme agli altri piatti. È stato un bell’incontro per festeggiare con i ragazzi dell’associazione. Nell’occasione, abbiamo preparato anche il nuovo grembiule per tutti”.
Il fasol de Lago sta rischiando però di ritornare un ricordo lontano dei nonni: “I giovani devono capire che, oltre agli interessi che coltivano, ci sarebbero da coltivare anche i fagioli – avverte Giorgi -. Sono importanti nell’alimentazione e si può arrivare ad avere un piccolo business, arrotondare. Siamo un gruppo unito, c’è un bell’ambiente e, soprattutto, dopo il duro lavoro ci si trova sempre per festeggiare”.
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