Tragedia di Revine Lago, la salma di Mariia Markovetska in viaggio verso l’Ucraina. I fedeli della diocesi vittoriese aiutano a sostenere le spese del rimpatrio

È partito nel primo pomeriggio di ieri, martedì 9 agosto, il mesto pellegrinaggio funebre verso l’Ucraina con il feretro di Mariia Markovetska, la bambina originaria di quella nazione, di soli 8 anni, che lo scorso 27 luglio morì annegata nel lago di Santa Maria a Revine.

La piccola lascia dunque il Paese che l’aveva accolta dopo la fuga dalla guerra in Ucraina e dove ha trovato tragicamente la morte, in un’uscita del centro estivo organizzato dal Campus “San Giuseppe” di Vittorio Veneto.

Ad accompagnare la salma ci sono la mamma, la sorellina e i nonni di Mariia, che all’arrivo nel distretto di Ivano – Frankivs, nella parte occidentale dell’Ucraina, si ricongiungeranno con il padre della bambina, rimasto a combattere come soldato nel conflitto russo-ucraino. L’uomo, nonostante i tentativi del Consolato italiano, non è purtroppo riuscito ad ottenere il permesso per arrivare in Italia dopo la tragedia accaduta in Alta Marca e a vedere per l’ultima volta il volto della sua bambina drammaticamente scomparsa. In Ucraina dunque verrà dunque officiato il rito delle esequie di Mariia: la data sarà stabilita in base ai tempi degli adempimenti burocratici al passaggio della frontiera.

Prima della partenza, nel pomeriggio di lunedì 8 agosto, il cappellano ucraino diocesano don Yuriy Khodan ha impartito la benedizione alla salma nell’obitorio dell’ospedale di Vittorio Veneto, alla presenza di familiari e stretti congiunti della bambina deceduta.

La vicenda ha segnato profondamente le comunità cristiane della diocesi di San Tiziano, e tante persone si sono mobilitate fin da subito per aiutare anche concretamente la famiglia della piccola: la comunità ucraina aveva infatti organizzato una raccolta fondi per coprire le spese del rimpatrio, così come la Caritas vittoriese, che nei giorni scorsi aveva annunciato l’apertura di una “sottoscrizione per chi vuole specificamente sostenere la famiglia di Mariia” nell’ambito della solidarietà per i profughi ucraini (Bonifico intestato a “Fondazione Caritas Vittorio Veneto onlus”, Iban: IT 30 L 02008 62196 000104583709, causale: “Emergenza Ucraina – per Mariia”).

Il vescovo Corrado Pizziolo aveva fin da subito espresso “il suo profondo dolore e la propria vicinanza ai familiari della piccola, in particolare ai suoi genitori” e assicurato “la sua personale preghiera per la bambina e per la sua famiglia, e anche per quanti sono più direttamente coinvolti in questo tragico evento”. Lo stesso presule aveva partecipato in prima persona alla messa di rito greco – bizantino in suffragio della piccola, celebrata il 30 luglio da don Khodan, dove si erano riuniti anche molti fedeli italiani che si erano voluti stringere attorno al dolore della famiglia (qui l’articolo). Nella mattinata di mercoledì 3 agosto, poi, al Campus “San Giuseppe” si è tenuto un momento di preghiera, presieduto dal direttore della Caritas don Andrea Forest, per ricordare la piccola Mariia e tutte le persone segnate profondamente da questo tragico evento, a testimonianza di come le suore del Collegio di via del Fante abbiano sempre dimostrato vicinanza, preghiera e solidarietà alla famiglia duramente provata da questa terribile vicenda.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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