Tragedia di Revine Lago, tanti fedeli alla messa per la piccola Mariia: dai familiari forte richiesta di verità. Il nonno: “Mia nipote non sapeva nuotare”

Hanno manifestato commozione e solidarietà le tante persone che si sono unite ieri, sabato 30 luglio, a Vittorio Veneto alla messa per Mariia Markovetska, la bambina ucraina di 8 anni morta mercoledì per cause ancora in accertamento nelle acque del lago di Santa Maria. E dagli stretti congiunti sale forte la richiesta di potere sapere la verità su quanto avvenuto in quel tragico pomeriggio.

Ieri si è svolta una partecipata funzione religiosa di rito greco – bizantino all’Istituto Consolata di Vittorio Veneto celebrata dal cappellano ucraino don Yuriy Khodan. C’erano mamma Antonieta, nonna Ivana, nonno Igor, con in mano un quadro con la foto che ritrae la nipotina sorridente.

C’erano gli amici di Mariia che frequentavano con lei la scuola primaria “Giovanni Pascoli” e il gruppo del Grest. C’erano anche tre suore del Collegio delle Figlie di San Giuseppe, che a più riprese hanno testimoniato la loro vicinanza con gesti di conforto ai familiari, e il direttore del settimanale L’Azione e dell’Ufficio stampa della Diocesi don Alessio Magoga.

Si è inginocchiato e ha pregato in silenzio monsignor Corrado Pizziolo, vescovo di Vittorio Veneto, che ha voluto partecipare in prima persona e prendere la parola all’inizio del rito.

“Quello che stiamo vivendo è un momento molto triste e doloroso. La morte è sempre un grande mistero di dolore, di sofferenza, ma lo è in particolare quando a morire è un bambino o una bambina innocente. Sono vicino alla mamma di Mariia, alla nonna, ai familiari e alla comunità ucraina che vive questo momento con grande dolore e sofferenza. Mariia era battezzata, immersa e unita in Gesù e noi abbiamo questa speranza che per sempre è con Gesù risorto. Vi sono vicino, prego con voi, prego per voi, per Mariia e per i suoi familiari”.

Al termine della sentita e commossa celebrazione, don Yuriy ha ringraziato quanti hanno partecipato “per dare un sostegno alla famiglia di Mariia” e spiegato la volontà di aiutare i cari della piccola scomparsa attraverso una raccolta fondi.

I soldi sono stati consegnati nelle mani dei familiari proprio alla fine della messa per coprire le spese del rimpatrio in Ucraina, dove sarà officiato il funerale di Mariia: “Prima della partenza – ha precisato il religioso ucraino – sosterò in preghiera davanti alla salma e impartirò l’ultima benedizione. La data sarà comunicata, in modo che chi vuole possa partecipare”.

“Sono venuti anche molti italiani – conferma don Yuriy a margine della cerimonia – e ci sentiamo in spirito di comunione con tutto il popolo di fedeli della Chiesa vittoriese, che con noi hanno da sempre un legame speciale di affetto e collaborazione”.

“Era sempre allegra, Mariia era la mia migliore amica” ricorda una compagna di scuola della piccola scomparsa, che con lei aveva frequentato il terzo anno delle “Pascoli”. “Parlava solo inglese, non conosceva l’italiano” aggiunge.

Intanto, non si danno pace i familiari della piccola. “Vogliamo fare luce sulla tragedia e se lo riterremo, faremo una seconda autopsia a mia nipote, in Ucraina” dice il nonno, che aggiunge con toni vigorosi un dettaglio: “Mariia non sapeva nuotare”.

È chiusa nel riserbo e in un composto dolore la mamma, che ha partecipato al rito assieme all’altra figlia, di 5 anni, sorellina di Mariia. Un dolore infinito, immobile in primo banco a piangere la figlia che non c’è più e a ripetere continuamente le domande su questo dramma che cercano le possibili risposte.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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