Turismo sociale e inclusivo nel Veneto: presentato oggi il progetto regionale con la partecipazione delle Ulss territoriali

Promuovere e organizzare attività culturali e ricreative rivolte a persone con disabilità e alle loro famiglie; incentivare l’accessibilità alle località turistiche del Veneto per persone con disabilità, con interventi strutturali, strumenti e attrezzature adeguati; attivare esperienze di tirocinio lavorativo nelle principali località balneari del Veneto: sono questi gli obiettivi in sintesi del nuovo progetto regionale dedicato al turismo sociale e inclusivo, che avrà durata biennale.

Il tema è stato illustrato nella tarda mattinata di oggi, martedì 30 agosto, negli spazi dell’hotel ristorante “Ai Cadelach” di Revine Lago, alla presenza dei ragazzi con disabilità e dei loro operatori, sindaci del territorio, presidenti di associazioni, imprenditori, autorità politiche regionali e locali, rappresentanti delle varie aziende sanitarie Ulss del Veneto.

Presente anche Alvaro Dal Farra, ex campione di snowboard e di motocross il quale, assieme al suo team, ha coinvolto i ragazzi in varie attività, con l’ausilio di moto da cross e biciclette.

Il progetto, in realtà, ha avuto origine nel 2017 nel litorale veneto, con il coinvolgimento delle varie aziende sanitarie, dove si è lavorato per rendere più accessibili le spiagge e gli accessi al mare, ma anche per coinvolgere i ragazzi in esperienze lavorative all’interno di hotel e stabilimenti balneari. Tutto fino allo stop forzato del periodo 2019-2020, dettato dalla pandemia da Covid-19.

Ora, grazie a un finanziamento ministeriale, il progetto si amplierà divenendo di durata biennale ed estendendosi a tutto il territorio regionale, coinvolgendo località turistiche non solo marittime, ma anche montane e di collina, fino alle città d’arte. Un modo per poter assicurare a questi ragazzi una “identità lavorativa che è anche un’identità biografica”, come è stato detto nel corso dell’incontro, moderato dai dottori Roberto Rigoli, Silvia Ceschel e Paola Vescovi.

Tali esperienze lavorative verranno sperimentate sotto la supervisione dei Servizi di integrazione lavorativa (Sil) delle Ulss, con la possibilità di vivere un’esperienza abitativa in piena autonomia, fino alla possibilità concreta di un contratto di assunzione.

“Il compito di ogni ente è quello di rendere noto quanto la disabilità riguardi diverse persone – ha affermato il sindaco di Revine Lago, Massimo Magagnin, il quale ha ricordato il progetto promosso dalla Regione Veneto nel 2017 per abbattere le barriere architettoniche – Sono occasioni come questa quelle che servono a mostrare l’interesse per il tema”.

“Il progetto probabilmente è partito anche prima del 2017, per fissare quelli che erano gli obiettivi – ha dichiarato il consigliere regionale Sonia Brescacin – Questa è la possibilità di dare un’occasione per il futuro e sono gli interventi che danno il senso di quello che sarà il lavoro del futuro in fatto di disabilità”.

Le varie aziende sanitarie hanno quindi illustrato le prossime iniziative (all’interno di “un progetto che ci ha fatto crescere tutti”, come hanno sostenuto), per “far uscire i talenti dei ragazzi” e poter consolidare gli inserimenti lavorativi.

Dopo la presentazione di oggi, un altro evento di sensibilizzazione su questo fronte è previsto per giovedì 1° settembre a Pieve del Grappa, in località Crespano del Grappa, al Centro Don Chiavacci per la 17esima Giornata nazionale del creato, in collaborazione con la Diocesi di Treviso: evento in cui è previsto l’avvio del “Progetto percorso botanico naturalistico per una didattica inclusiva”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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