La chiesa parrocchiale di San Matteo Apostolo, nel Comune di Revine Lago (frazione di Revine), ha assistito a un ritorno al passato, con la Natività portata in scena con il Presepe vivente.
Una tradizione molto sentita nel territorio, iniziata circa a metà degli anni Trenta del secolo scorso, che ha visto pochissime interruzioni dovute a cause di forza maggiore (come ad esempio la pandemia del 2020).
A portare avanti questa iniziativa è il gruppo impegnato nelle Sacre rappresentazioni, lo stesso che nel periodo pasquale inscena la Passione di Cristo.
Stavolta, l’esterno della chiesa ha visto un balzo indietro nel tempo, grazie ai costumi indossati dai figuranti, alla presenza dei pastori con le pecore che si sono diretti verso la capanna della Natività, con all’ingresso una coppia di angioletti.
Ad assistere una platea di curiosi, tra cui anche il sindaco Massimo Magagnin.
Particolare poi la storia dei figuranti principali: la figura di Giuseppe è ormai impersonata da circa 30 anni da Daniele Bernardi (che ha preso il testimone in questo ruolo dal padre Giglio), mentre Maria è rappresentata ormai da 12 anni da sua figlia, ovvero Elena Bernardi.
Gesù bambino è stato incarnato dalla piccola Giulia, che si è goduta il calduccio della culla, sotto l’occhio vigile della mamma, anch’essa tra i figuranti della rappresentazione.
La rappresentazione ha inteso ripercorrere tutte le tappe che hanno portato alla nascita di Cristo, compresa la scena dell’Annunciazione.
Un’atmosfera d’altri tempi e un ritorno al passato, considerate anche le foto storiche esposte fuori dalla chiesa e da cornice all’iniziativa.
Iniziativa che proseguirà anche il prossimo 5 e 6 gennaio, con l’arrivo dei Re Magi, per porre un nuovo tassello alla rappresentazione di questa storia sacra.
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto e video: Arianna Ceschin)
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