Pioggia, freddo e buio. Ma a rischiarare questa serata invernale, quella del triste anniversario della tragica scomparsa di Vanessa Ballan, uccisa con il figlioletto che portava in grembo a soli 26 anni, c’erano le fiaccole, candele e lumini della “sua” comunità.
Un toccante momento di raccoglimento e preghiera, organizzato dal Comune e dalla parrocchia di Riese Pio X, per ricordare la giovane mamma vittima di femminicidio, a un anno esatto da quel maledetto 19 dicembre 2023.
Il ritrovo, per almeno 200 persone che hanno raccolto l’invito, è stato a Casa Riese. Da lì la partenza della fiaccolata, con il silenzioso “serpentone” di persone – amici, familiari e semplici conoscenti della giovane – che è poi arrivato fino in chiesa, dove è stata celebrata la messa dal parroco, don Giorgio Piva.
“Vanessa era una madre, una compagna e un’amica, con il suo sorriso e la sua forza illuminava chiunque la incontrasse – ha esordito Andrea Tranquillin, presidente dell’Avis, parlando proprio davanti alla panchina rossa della lotta contro la violenza sulle donne – La sua vita ci è stata strappata in modo crudele e ingiusto, ma oggi vogliamo che il suo nome non sia solo un simbolo di dolore. E’ per questo che siamo qui, sperando che le luci che abbiamo acceso per lei siano un faro di speranza e cambiamento”.
Ha poi preso la parola il vicesindaco di Riese, Francesco Quarto: “Bello vedere questo numero di partecipanti stasera, nonostante il brutto tempo – ha sottolineato – Vogliamo che questo sia un momento informale ma di riflessione su quanto è successo”.
“La nostra comunità è stata profondamente toccata dalla tragedia di Vanessa – le parole di Marica Galante, vicesindaco di Castelfranco Veneto, città dove era nata e cresciuta Vanessa e dove vive la famiglia – Come donna e assessore alle Pari opportunità invito a una riflessione per capire come sradicare questo fenomeno. Bisogna educare le nuove generazioni, perché l’amore non deve mai diventare un’ossessione né un possesso. Occorre abituare i ragazzi a sentire anche dei ‘no’. Un grande abbraccio a Vanessa e alla sua famiglia, nella speranza che quanto è capitato a lei non accada mai più”.
E’ seguito poi un momento di riflessione, con la lettura a turno da parte di amici e amministratori di alcune frasi emblematiche tratte dal monologo di Paola Cortellesi contro la violenza sulle donne, riassumibili nella frase: “Se io non voglio, tu non puoi”.
Infine la fiaccolata, composta e silenziosa, verso la chiesa parrocchiale, che si è subito riempita. “Il ricordo diventa preghiera – ha esordito nella sua omelia il parroco – Il Signore converta i cuori di chi le ha fatto del male. Confidiamo che ora la sua anima sia nella pace e nella pienezza della luce”.
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto e video: Alessandro Lanza)
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