Associazione Fiorot: “Più del 50% dei tumori potrebbero essere evitati”

I relatori dell’incontro

Il calendario delle celebrazioni per i 40 anni di storia dell’associazione Fiorot prosegue: ieri la sala polifunzionale del municipio di San Fior ha accolto un convegno, dal titolo “Dalla prevenzione alla cura dei malati oncologici”.

Un appuntamento dove è stata fatta una riflessione sul percorso affrontato finora dall’associazione e, allo stesso tempo, per fare il punto della situazione in materia di prevenzione e cura delle patologie oncologiche.

L’iniziativa ha visto una nutrita presenza di pubblico (tra gli ospiti anche il vescovo di Vittorio Veneto Corrado Pizziolo) e si è aperta con un intervento del presidente dell’associazione, Danilo Riedi, e con i ricordi di Artemisio Gavioli.

Parole seguite dalle relazioni dei medici Vittorina Zagonel, Paolo Burelli, Lorenzo Buttazzi, Ricardo Carlon.

Un pensiero è andato inevitabilmente alla figura di Silvano Fiorot, storico fondatore e presidente di questa realtà associativa, già ricordato lo scorso weekend con un concerto nella chiesa di San Fior.

Il pubblico in sala

“Mi piace ricordare Silvano sorridente – ha affermato il presidente Danilo Riedi, il quale ha annunciato il cambio di presidenza fissato per il prossimo anno – Sono numerose le occasioni per ricordare Silvano. Questo per noi non deve essere un punto di arrivo, ma di partenza. Il nostro è un esempio di associazionismo irrinunciabile, dove l’arte del prendersi cura si impara ricevendo. Non è scontato arrivare a 40 anni di attività”.

“All’interno abbiamo delle belle professionalità che fanno crescere l’associazione – ha proseguito – Voglio ringraziare per la disponibilità gli istituti bancari, le amministrazioni, le associazioni che condividono la nostra amicizia. L’anno prossimo non ci sarò: grazie a tutti“.

Tumori e prevenzione

Anche se viene ripetuto spesso, lo stile di vita influisce sulla potenziale insorgenza di patologie tumorali: è quanto emerso ieri durante il convegno.

La prima forma tumorale che causa la morte è quella ai polmoni, seguita dal tumore al colon e alla mammella.

Paradossalmente, nonostante guariscano più persone, cresce il numero dei malati. C’è da dire, comunque, che la ricerca e le campagne di prevenzione stanno facendo la propria parte in tutto questo scenario.

Crescono gli stili di vita non salutari, come il fumo, l’alcol, l’obesità e la sedentarietà, ma le patologie tumorali possono insorgere anche in correlazione a infezioni o all’invecchiamento.

Più del 50% dei tumori potrebbero essere evitati: bisogna cambiare gli stili di vita (in fatto di dieta, evitando l’inattività fisica)”, è emerso, mentre un’attenzione particolare la merita il problema del fumo.

Il rischio di cancro ai polmoni per fumatori regolari, rispetto ai non fumatori, è di 20-30 volte maggiore. Nei Paesi con elevata presenza di fumatori, il 90% dei tumori polmonari è attribuibile al fumo.

Da considerare che anche il 50% dei tumori della vescica è correlato al fumo.

Dati che fanno riflettere su quanto sia necessario rivedere i nostri stili di vita.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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