Grande festa nella comunità civile e cristiana di Castello Roganzuolo dove oggi, domenica 14 novembre, sono stati inaugurati i lavori di restauro della chiesa di San Martino, proprio a pochi giorni dalla ricorrenza cristiana del santo vescovo di Tours.
Dopo diversi mesi di restauro, il piccolo edificio di culto che si erge lungo la strada statale 13 Pontebbana, all’imbocco di via Pomponio Amalteo, è ritornato alla luce grazie all’instancabile impegno del gruppo Alpini di San Fior e delle generose offerte di fedeli e parrocchiani legati a questo luogo di grande tradizione e devozione religiosa.
Oltre alle autorità sanfioresi, tante persone hanno partecipato alla cerimonia di inaugurazione che si è tenuta dopo la messa domenicale nei locali esterni antistanti l’edificio sacro. Nel corso dell’evento pubblico, il sindaco Giuseppe Maset ha ricordato il grande legame che intercorre tra la chiesa di San Martino e la popolazione sanfiorese, ha ringraziato gli Alpini per il prezioso lavoro svolto e ha sollecitato tutta la comunità a far rivivere gli antichi valori di solidarietà e generosità.
Ha espresso grande soddisfazione Elio Tonon, capogruppo delle Penne nere sanfioresi che hanno fortemente voluto l’intervento e che proprio poche settimane fa hanno festeggiato il 60esimo anniversario di presenza nella comunità: “L’inaugurazione di oggi è per noi motivo di grande gioia – ha affermato – anche se i meriti e i ringraziamenti vanno a coloro che hanno finanziato i lavori con gesti di grande altruismo”.
Ad officiare il rito di benedizione il parroco don Domenico Valentino, insediatosi nelle tre comunità sanfioresi lo scorso 9 ottobre (qui l’articolo), che ha ricordato l’impegno profuso a favore dei lavori della chiesa da parte dei suoi predecessori don Gianfranco Armellin e don Luca Maria Bronzini e ha espresso il desiderio di poter utilizzare tale edificio sacro per celebrare le messe durante la settimana.
L’intervento di restauro della chiesa di San Martino è stato presentato oggi pomeriggio dall’architetto Susanna Maset (in foto, la prima a destra), che ha seguito i lavori con l’architetto Chiara Carniel (in foto, la prima a sinistra), l’ingegner Fiorenzo Carniel (in foto, il quarto da sinistra) e l’impresa edile guidata da Ivan Gava (in foto, il secondo da destra).
La chiesa ha inoltre assunto particolare prestigio artistico perché custodisce un affresco di pregio, che rappresenta proprio San Martino, ritornato alla luce durante i recenti restauri.
“Questo affresco ha subìto per anni le insidie del maltempo – ha spiegato l’architetto Maset ad alcuni astanti – perché, prima del restauro, l’acqua piovana entrava dal tetto e così lo ha rovinato in maniera significativa. Non abbiamo certezze della data del dipinto, ma potrebbe risalire ai primi secoli dopo l’anno 1000”.
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata- Gianni Miraval).
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