A San Fior di Sotto è ritornato lo striscione con la scritta “Grazie Presidente” dopo la rimozione voluta dalla prefettura di Treviso secondo la quale il grande manifesto di ringraziamento costituiva pubblicità elettorale per il governatore Zaia, da poco riconfermato presidente della Regione Veneto.
Lo aveva detto Armando Tempesta, titolare della richiesta di affissione, che lo striscione non sarebbe servito a Luca Zaia per ottenere qualche voto in più alle elezioni regionali del 20 e del 21 settembre.
Infatti, la vittoria di Zaia era nell’aria da tempo ma davanti ad un provvedimento della prefettura non si poteva discutere e la rimozione doveva essere eseguita all’istante.
Il cartellone è stato oggetto di numerose polemiche che sono partite dalla “denuncia” di un solo residente, l’ex consigliere comunale Primo Tomasella, ex segretario della Cna di Vittorio Veneto.
“Lo striscione – commenta il responsabile della richiesta di affissione – rimarrà appeso fino alla data di scadenza agli atti. L’autorizzazione comunale era arrivata ancora prima che il governo scegliesse la data delle elezioni. Al termine dello scrutinio, il giorno successivo, lo abbiamo appeso immediatamente, non perché Zaia ha vinto le elezioni, ma perché ha gestito bene l’emergenza Covid. I risultati elettorali lo hanno confermato e sapevamo che a Zaia non serviva un cartellone per prendere voti. L’invidia è una brutta bestia”.
Primo Tomasella, grazie ai suoi esposti, aveva ottenuto la rimozione degli striscioni con le scritte di ringraziamento al presidente della Regione Veneto prima a Godega di Sant’Urbano e poi anche a San Fior.
La prefettura di Treviso, dopo gli accertamenti del caso, aveva certificato che si trattasse proprio di propaganda elettorale non autorizzata.
“Nel merito dell’esposizione in luogo pubblico dello striscione riportante l’effige del presidente, nonché candidato, della giunta regionale con la scritta “Grazie Presidente” – si leggeva nella nota inviata dal prefetto al sindaco Giuseppe Maset -, si è dell’avviso che quanto segnalato costituisca comunque una forma di propaganda elettorale non autorizzata e pertanto da rimuoversi ai sensi di legge”.
Il Comune di San Fior ha quindi provveduto alla rimozione dello striscione incriminato che, secondo la prefettura, non poteva rimanere al suo posto.
Ovviamente Tomasella nega il fattore invidia, dopo aver rivisto appeso lo striscione: “Il segretario della Lega è animato da spirito di rivalsa – commenta -, certo che ora lo striscione può essere riposto, mentre era vietato nei 30 giorni antecedenti il voto. La mia è stata solo vigilanza democratica per il rispetto della legge, ed è stata condivisa da sindaco e Prefetto come si è visto. A Godega non ho fatto interventi, si sono accorti che lo striscione non era autorizzato e per questo è stato rimosso”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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