Classe 1969, ama definirsi un “artigiano” e preferisce la tranquillità della campagna ai riflettori della cronaca: questo artista è Michele Visentin (nella foto), di San Fior, che si può certamente definire uno fra i più apprezzati talenti del nostro territorio Unesco.
La sua iniziale e intensa passione per la pittura, coronata dalla vittoria di un primo premio già da bambino, è sfociata nella “possibilità di creare” con l’argilla e la lavorazione del marmo, verso cui ha sviluppato un grande amore tra il 1993 e il 1997, durante l’esperienza lavorativa presso Art 2000. Ha poi deciso di continuare il suo percorso individualmente, insegnando a modellare l’argilla ai bambini e alle famiglie.
“L’argilla insegna e trasmette delle enormi sensazioni ai piccoli che si rendono conto delle loro potenzialità e dell’importanza delle loro mani – spiega l’artista – collegate al cuore e alla testa: così riescono a creare cose che non avrebbero mai pensato”. “Questo materiale è terapeutico – osserva Visentin – e i lavori, che vengono svolti in vari gruppi, aiutano i ragazzi ad interagire e a cooperare.” “Nel vedere l’opera che esce dalle loro mani – aggiunge – riescono a creare una storia, un qualcosa che resterà dentro di loro per sempre”.
Sono molte le sue produzioni artistiche presenti sul territorio e anche in America e in Asia. Nella chiesa parrocchiale di San Fior di Sotto, sono suoi il bellissimo altare e il leggio che sorregge il Libro della Sapienza in una spirale ascendente; ancora, la comunità sanfiorese vanta la statua della Beata Maria Pia Mastena, opera sempre a firma di Visentin. Ha realizzato inoltre il pavimento della boutique Balenciaga in piazza San Marco a Venezia.
Michele ha avuto il suo momento “buio” nel 2013, quando gli venne diagnosticata la meningite. La terapia aveva funzionato, ma questa volta è stata la malattia a prendere in mano lo scalpello, danneggiando gravemente la memoria dell’artista: “Non ricordavo nemmeno come si faceva a disegnare – spiega -. Solo l’amore e la tenacia di mia moglie Rossella hanno permesso che tutto tornasse come prima. Ho ricominciato da zero, come se fossi un bambino delle elementari, con l’alfabeto, una lettera al giorno”.
L’artista tiene a sottolineare che un grande aiuto l’ha avuto anche dai suoi animali: “Quando sono tornato a casa, – ricorda – l’amore dei miei cavalli, degli asini e di tutti i miei amici a quattro e a due zampe mi hanno aiutato a individuare il mio ‘punto zero’, quel centro dove si trova l’equilibrio di tutto. i parte e si continua in equilibrio con la Madre Terra e con se stessi”.
Michele Visentin è da sempre attivo con l’Avis. “Chi dona il sangue è una persona speciale, che deve avere un corretto stile di vita – spiega – e cercherò di trasmettere questo messaggio importante ai bambini attraverso la modellazione dell’argilla”.
Questo materiale è davvero ricco di tanti significati e forme diverse, come afferma Michele Visentin: “La cosa fantastica è che l’argilla può essere abbinata a qualsiasi materia di insegnamento: si possono spiegare la matematica, la scienza e la storia modellando oggetti relativi a quello che si desidera imparare”.
(Fonte e foto: Pio Dal Cin © Qdpnews.it).
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