San Fior, dopo 70 anni dall’emigrazione dei nonni il nipote Marco Piccin ha rappresentato il Canada alla Skyrunning World Champs

Da San Fior o, meglio, dal Canada arriva una bella storia che parla di sport, integrazione, lavoro e riconoscenza grazie all’esperienza di Marco Piccin, un ragazzo di 30 anni che nella vita di tutti i giorni è export area manager in un’azienda locale.

Domenica 11 luglio il giovane ha partecipato alla Skyrunning World Champs nel contesto della manifestazione Buff Epic Trail a Barruera (Spagna), nel mezzo dei Pirenei Catalani.

Si trattava di una vera e propria maratona di 42 chilometri, con 2900 metri di dislivello positivo, in cui si sono confrontati gli atleti più forti del mondo.

Lo Skyrunning, disciplina alla quale il sanfiorese si è avvicinato a 27 anni, è uno sport di corsa praticato in ambiente montano nel quale, partendo da paesi o città del fondovalle, si sale lungo tracciati che raggiungono almeno i 2000 metri di quota e pendenze superiori al 30%, caratterizzati da difficoltà alpinistiche non superiori al secondo grado.

In questa competizione mondiale Marco è stato chiamato a rappresentare un’intera nazione, il Canada, Paese che ha dato i natali al padre Rolando.

“Dopo anni di calcio giocato, abbandonato per esperienze di lavoro all’estero, nel 2017 mi sono dedicato alla corsa iscrivendomi al Gruppo Sportivo Mercuryus – spiega il 30enne – Da sportivo e da amante della montagna, lo Skyrunning è stato il connubio perfetto delle mie passioni”.

Grazie ad allenamenti costanti, molto impegno e sacrificio, nei successivi quattro anni Marco ha ottenuto ottimi piazzamenti nelle competizioni del Triveneto, salendo frequentemente sul podio e confrontandosi sempre più spesso con atleti di fama internazionale. 

I suoi punteggi non sono passati inosservati e nel 2021 è arrivata la chiamata del Canada, una nazione che Marco ha potuto rappresentare ai mondiali di Skyrunning visto che il padre è canadese.

L’atleta ha raggiunto la 30esima posizione su 63 partecipanti nonostante un finale di gara viziato dai crampi, al termine di una gara caratterizzata da salite e discese molto ripide e tecniche.

Si tratta comunque di un buon piazzamento, risultato del confronto con atleti d’élite del panorama mondiale di questo sport.

“In Italia ci sono atleti più preparati di me, in Canada invece la disciplina è relativamente nuova – commenta – Devo ringraziare ancora una volta questa nazione che mi ha dato una grande occasione sportiva: dopo aver dato lavoro e speranze ai miei nonni paterni negli anni 50, è stato un onore rappresentarla a più di 70 anni dalla loro emigrazione”.

“Marco ha detto che ci riproverà il prossimo anno – ha affermato Nicola Zanette, consigliere comunale a San Fior – Storie come questa, che parlano di emigrazione e riconoscenza, di sport e passione senza profitto, fanno bene allo sport e alla comunità. Ci ricordano che l’integrazione è una risorsa, che le distanze non separano e che i destini possono re-incrociarsi positivamente in tempi e contesti imprevisti. Complimenti Marco! Buona preparazione e in bocca al lupo per il prossimo anno”.

(Foto: per concessione di Marco Piccin).
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