Un compleanno speciale è quello che è stato celebrato domenica 30 ottobre in occasione del 60esimo anniversario dell’Avis di San Fior.
Il gruppo di volontari ha infatti dedicato la giornata per ricordare la storia lunga anni che caratterizza questa realtà, oggi guidata dal presidente Mario Franzato.
Dopo il ritrovo di soci e partecipanti in piazza Marconi è stata deposta una corona in ricordo dei Caduti al parco della Rimembranza. Successivamente è stata celebrata la Santa Messa, seguita dal pranzo sociale con la premiazione dei soci benemeriti.
Un’occasione pensata anche “per gratificare i donatori e i membri del consiglio direttivo che si sono impegnati molto”, come ha fatto sapere Franzato.
“La nostra Avis comunale, nata nel 1962, è oggi costituita da circa 270 soci che effettuano circa 400 donazioni annue – ha raccontato il presidente -. Il consiglio direttivo è costituito da 20 persone, 10 uomini e 10 donne di varie età”.
“Oltre alle consuete attività (presenza costante nelle classi delle scuola primaria di San Fior e Castello Roganzuolo e altre iniziative), organizziamo 4 donazioni all’anno al centro Fiorot di via Mel a San Fior, nelle terze domeniche dei mesi di gennaio, aprile, luglio e ottobre – ha proseguito – Quest’anno, per coinvolgere i concittadini in occasione del 60esimo, abbiamo organizzato nei mesi di ottobre un ciclo di 3 incontri (molto partecipati) sui temi della salute”.
Gli incontri in questione, condotti da una biologa nutrizionista e da un medico selezionatore Avis, si sono conclusi lo scorso 27 ottobre e hanno affrontato temi riguardanti la modalità migliore per fare la spesa, ma anche alimentazione, diete, intolleranze assieme alle loro “verità e falsi miti”.
“Nel corso del prossimo anno abbiamo in programma di spostare il ‘cippo del donatore’ dall’area delle scuole medie (recintata e difficilmente accessibile a tutti) al parco principale del paese – ha continuato il presidente Avis – dove potrà testimoniare quanto fatto in passato ed essere stimolo per i donatori del futuro“.
“Come presidente mi sento di ringraziare gli avisini di San Fior, per tutto quello che hanno fatto in questi anni a favore delle persone meno fortunate – ha concluso -. Poi faccio appello ai giovani del Comune, perché non abbiano paura di mettersi in gioco, di impegnarsi e dimostrare quanto valgono. Diventando donatori faranno tre regali: uno a se stessi, uno ai malati, e uno all’associazione di cui hanno fatto parte i loro genitori e nonni, consentendole di proseguire bene“.
(Foto: Avis San Fior).
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