Zuffa di San Fior, il racconto dei genitori dei tre ragazzi finiti al Pronto soccorso. Il club: “Nessuna rissa all’interno del locale, è successo tutto fuori”

Dopo la denuncia formalizzata ai Carabinieri di Susegana da parte di due famiglie, secondo le quali i loro figli minorenni sarebbero stati picchiati sabato notte all’interno di un locale di San Fior, diversi punti della vicenda rimangono da chiarire, a partire dal luogo in cui le violenze sono avvenute.

Se da una parte i genitori dei ragazzi affermano che “il pestaggio è avvenuto all’interno del locale”, dall’altra la titolare della “Baita” nega di avere assistito a qualsiasi tipo di violenza: “Personalmente non ho visto nulla all’interno del mio locale – replica – se queste persone affermano diversamente dovranno dimostrarlo”.

“Chi ha organizzato l’evento si è tutelato dichiarando che tutto è successo all’esterno del locale – spiega la mamma di una ragazza di 16 anni residente nel coneglianese e coinvolta nella zuffa di sabato notte -. Questa cosa non è assolutamente vera. Il fatto è stato denunciato ai Carabinieri di Susegana: mia figlia e i suoi amici sono stati picchiati all’interno del locale da un gruppo di ragazzi stranieri, abbiamo il referto del Pronto Soccorso in cui sono indicati 10 giorni di prognosi. Gli altri due ragazzi sono fratelli: uno se la caverà con gli stessi tempi di mia figlia, l’altro che è più grave sembra abbia una lesione alla prima vertebra, dovuta ai calci che ha preso”.

“Mia figlia non ha visto l’inizio del pestaggio – continua la mamma – ma, da quello che mi hanno raccontato gli altri ragazzi coinvolti, tutto è iniziato nei bagni del locale. Uno dei due fratelli era all’interno e il gruppo di stranieri ha battuto i pugni sulla porta intimandogli di fare presto. Una volta uscito, lui ha fatto finta di niente fino a quando questi hanno iniziato ad offenderlo per la sua lentezza. Il ragazzo gli ha chiesto cosa volessero. In quel momento hanno iniziato a prenderlo a calci, continuando anche quando era a terra”.

Stando alla ricostruzione del genitore, è proprio in quel momento che il pestaggio si è spostato in un’altra zona del locale, coinvolgendo anche la figlia e il fratello dell’amico colpito dai calci: “Il ragazzo è riuscito ad alzarsi raggiungendo gli amici, seguito però dal gruppo che ha tirato un pugno anche al fratello. Mia figlia, che ha un carattere forte e si è messa in mezzo per difendere l’amico, è stata spintonata e nel cadere ha battuto il ginocchio. Lei si è alzata e gli ha tirato una sberla, il ragazzo gli ha tirato due calci nell’altro ginocchio, causandole dieci giorni di prognosi, come detto prima” racconta la madre, secondo la quale “queste persone sono arrivate verso le 22. A differenza di tutti gli altri, a loro non è stato chiesto né il Green pass né i documenti, né il biglietto dai buttafuori, come se fossero amici”.

Il giorno seguente, dopo alcune telefonate in cui la titolare ci ha buttato giù il telefono – prosegue la madre -, siamo andati alla Baita per chiedere informazioni sull’accaduto, ma la titolare ci ha respinti dicendoci che lei non sapeva nulla”. 

“Quello che sappiamo è che di questa festa le forze dell’ordine non sapevano nulla perché è un club privato con tessera, ma abbiamo dei video, che abbiamo fornito ai Carabinieri di Godega (in foto, la caserma ndr) che stanno indagando, in cui si vede che vengono serviti alcolici a numerosi minorenni senza che venga chiesto loro nessun tipo di documento che ne attestasse la maggiore età”.

“Avevo dieci persone preposte alla sicurezza – ribatte con forza la titolare della Baita – abbiamo lasciato fuori molti che non avevano il Green pass e abbiamo anche beccato alcuni giovani che lo avevano falsificato. Se fosse successa una rissa nel mio locale i ragazzi avrebbero chiamato i Carabinieri, ma qui non è venuto nessuno né alle 22, né a mezzanotte, né alle 2. Se se le sono date in altri posti, a me non interessa, dovete lasciarmi in pace”.

“Da quello che mi ha raccontato mia figlia, i ragazzi che hanno iniziato la zuffa sono degli extracomunitari che frequentano il Biscione di Conegliano – aggiunge la mamma della sedicenne – la cosa che mi spaventa di più è che lunedì iniziano le lezioni e lei, che va a scuola in corriera, deve frequentare quelle zone. Ieri all’ora di pranzo le è anche arrivato un messaggio con questa minaccia: ‘Avete denunciato, ora vedrete’. Siamo veramente preoccupati, sono fatti inaccettabili soprattutto se compiuti contro una ragazzina”.

Spetterà ora ai Carabinieri fare chiarezza sull’accaduto e sul luogo esatto in cui il fatto è successo. La famiglia della ragazza ha formalizzato una denuncia scritta per lesioni.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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