Nell’anno del Centenario della fine del primo conflitto mondiale, anche il Comune di San Pietro di Feletto ha una sua particolare storia da ricordare: si tratta della vicenda dell’ultimo bombardiere italiano caduto il 27 ottobre del 1918, a pochi metri dal campanile di Rua di Feletto.
A distanza di cent’anni, una lapide commemorativa ricorda la tragica vicenda che ha coinvolto il tenente Mario Tarli di Ascoli Piceno, il sergente Giannetto Vassura di Cotignola (Ravenna), i mitraglieri Dandolo Zamboni di Desenzano (Brescia) e Domenico Fantucci di Vallo di Nera (Perugia).
I quattro aviatori persero la vita mentre erano impegnati nel supportare un’azione di guerra: l’aereo, un Caproni 11503, era in supporto all’esercito nel corso di un’offensiva a Vittorio Veneto e mentre stava tentando di tornare al di là del fiume Piave, colpito dal fuoco nemico perse il controllo, schiantandosi contro un muro a poca distanza dal campanile di Rua.
Secondo alcune testimonianze, tre aviatori sarebbero morti sul colpo, mentre il quarto sarebbe stato ucciso da alcuni soldati nemici presenti sul posto.
E proprio i quattro aviatori, oltre ai caduti di tutte le guerre, verranno ricordati sabato 27 e domenica 28 ottobre: il 27 alle ore 17 si svolgerà nella barchessa municipale di Rua di Feletto il convegno “L’ultimo bombardiere”, tenuto dal colonnello pilota Roberto Sardo.
Domenica 28, invece, verranno ricordate le vittime di tutti i conflitti con una cerimonia commemorativa che avrà luogo alle 10 nella piazza del municipio, seguita dalla celebrazione della messa e dalla cerimonia in ricordo dell’ultimo bombardiere alle ore 11.15.
L’appuntamento si concluderà con il sorvolo del velivolo S.P.A.D. XIII della Jonathan Collection.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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