Capire l’intelligenza della vite per sfruttarne tutte le potenzialità: ieri l’incontro con Stefano Mancuso a Rua

Era gremita di gente l’aula magna della scuola primaria di Rua di Feletto, che nella serata di ieri, mercoledì 6 febbraio, ha accolto il secondo appuntamento del ciclo dedicato alla 15esima edizione degli incontri dedicati alla viticoltura.

Stavolta, protagonisti della serata sono stati Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale e docente dell’Università di Firenze, e Diego Tomasi, ricercatore al Centro di ricerca per la viticoltura a Conegliano (Creave), i quali hanno parlato dell’intelligenza delle piante, con un focus particolare sulla vite.

Sì perché le piante, diversamente da quanto si possa pensare, sono dotate di “capacità cognitive tali da consentir loro di comunicare le proprie impressioni alle altre piante intorno”, come ha specificato Stefano Mancuso.

“Le piante sono organismi in grado di risolvere i problemi – ha specificato Mancuso – e il loro studio potrebbe suggerire delle soluzioni utili ai problemi dell’umanità stessa. Bisogna quindi guardare alle piante come essere evoluti e questo ci consente di garantirci la sopravvivenza per il futuro, in quanto le piante sopravviveranno, mentre saremo noi ad avere dei problemi”.

Una teoria che Mancuso, autore anche di bestsellers sull’argomento, ha illustrato con diversi esempi: “Ci siamo evoluti in mezzo alle piante, ma siamo ciechi di fronte a loro, nonostante il 99,7 percento della biomassa sulla terra sia costituito proprio da loro. Ci sono alberi che contano ben 4.800 anni, fino ad arrivare ai 9.800 anni di età. Addirittura esiste una foresta che ha 80 mila anni ed è quindi il più antico essere vivente della terra”.

“Le piante sono sensibili, capaci di percepire le vibrazioni sonore e pertanto in grado di comprendere l’ambiente circostante in maniera superiore rispetto a qualsiasi animale, dal momento che non si possono spostare dalla loro posizione. – ha aggiunto il professore – Avvertono il battito d’ali del proprio impollinatore e l’intelligenza sta nella capacità di capire l’ambiente circostante. Una singola radice riesce a percepire quantità infinitesimi di metalli pesanti nel terreno e ci sono diversi lavori scientifici che testimoniano tutto questo”.

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“L’utilità dello studio delle piante – ha proseguito Mancuso – è evidente dal fatto che i vari movimenti sono stati presi come esempio per le sonde spaziali o, nel caso dei girasoli costretti a vivere in gruppo, per descrivere quelli che sono i comportamenti sociali. Le piante sono molto diverse da noi e non hanno organi singoli o doppi, perciò si sono evolute utilizzando ogni loro parte e sfruttando tutte le funzioni a disposizione“.

L’errore dell’uomo, come ha illustrato prima Stefano Mancuso e successivamente Diego Tomasi, sta nel valutare tutto quanto solamente dal proprio punto di vista, “con una certa superiorità” senza cercare di comprendere l’ambiente circostante costituito in misura maggiore dalle piante.

La vite in particolare ha un proprio potenziale, come ha ribadito Diego Tomasi, in quanto si dimostra in grado di “riposizionare le proprie radici a seconda di dove avverte le vibrazioni dell’acqua”.

“Le radici sono grosse e vanno in profondità per cercare l’acqua. – ha spiegato Tomasi – Le piante si sanno adattare rapidamente alle condizioni esterne e un’alleanza migliore tra la vite e l’agricoltore è possibile se si conosce l’intelligenza della vite stessa. Ricerche che continuano da ben vent’anni hanno dimostrato ula capacità di questa pianta di sopportare lo stress idrico o di reagire di fronte a condizioni di stress ambientale, dovuti a carenze nutritive oppure a interventi sbagliati da parte dell’uomo”.

“La vite nel suo complesso è intelligente – ha ribadito Diego Tomasi – e noi dobbiamo essere altrettanto intelligenti nel non comprometterne il suo adattamento e la capacità di risposta. Ai viticoltori vogliamo spiegare che se pensiamo in misura maggiore al benessere della pianta, essa sarà in grado di autoregolarsi consentendo una diminuzione degli interventi e un miglior utilizzo delle sue potenzialità“.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
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