Cena “a prova di alcoltest”, tutti sotto soglia: “Buona tavola e sicurezza stradale possono convivere”

Un “bere responsabilmente” che non si deve basare su una paura confusa, ma sulla conoscenza del proprio corpo e su un buon etilometro sempre in macchina.

E proprio per ribadire l’importanza del piacere della tavola, abbinato alla sicurezza stradale, ieri sera, martedì, al ristorante Ca’ del Poggio di San Pietro di Feletto, si è svolta la “cena a prova di alcol test”.

A promuovere la curiosa iniziativa il vulcanico Roberto Castagner, ad dell’omonima distilleria: “Perché noi produttori dobbiamo aiutare a fare chiarezza”, ha esordito subito in apertura di serata.

Tra gli invitati produttori, istituzioni, ristoratori e rappresentanti di quel settore vinicolo che ora si sente “sotto accusa”, pur generando un valore economico di 45,2 miliardi di euro e dando lavoro a oltre 300 mila persone (dati UIV 2024 sull’industria italiana del vino). Un settore che deve reagire, come sottolineato dall’ideatore della serata, “proprio per ricordare che si possono conciliare la sicurezza stradale e la gioia di una serata conviviale in cui c’è
spazio anche per un bere responsabile.

Presenti alla cena, tra gli altri, l’assessore regionale al Turismo Commercio estero e internazionalizzazione della Regione, Federico Caner, il presidente di CCIAA Tv Bl, Mario Pozza, il presidente di Ascom Confocommercio, Federico Capraro, Franco Adami, presidente del Consorzio Conegliano Valdobbiadene Docg, Giancarlo Guidolin, presidente del Consorzio Prosecco Doc, Michele Noal, presidente del Consorzio Asolo Montello Docg e Isabella Collalto de Croy, presidente dell’Associazione Ville Venete.

“Il piacere dello stare insieme a tavola, di accompagnare ogni piatto col vino giusto, di chiacchierare a fine serata degustando una grappa – ha ribadito Castagner – Sono elementi della nostra cultura, a differenza dei Paesi in cui l’alcol è solo un mezzo per stordirsi e per questo ragionano solo con semafori e allarmi.”

Ma per difendere questa tradizione è necessario che anche gli addetti ai lavori scendano in campo, non per lamentarsi soltanto del nuovo codice della strada, ma al contrario per aiutare le persone a capire come funziona davvero, e sfatare i falsi miti per cui “basta un bicchiere per rischiare la patente.”

La strada per fare chiarezza passa prima di tutto dai numeri oggettivi, quelli di una cena in cui vengono misurate le quantità di alcol, il tempo e il valore di tasso alcolemico rilevato con un etilometro ufficiale. Da confrontare con quel famoso “0.5” che rappresenta la soglia di guida in sicurezza (tranne per i neopatentati e per i professionisti del trasporto che devono avere soglia zero).

Questo l’obiettivo, riuscito, della serata, in cui anche i risultati degli alcol test effettuati su tutti gli ospiti dopo il secondo e a fine cena (post grappa e crostoli), hanno confermato la bontà dell’iniziativa. Su 50 test effettuati solo nella prima tornata, nessun valore è risultato fuori dai limiti di legge, con una media dello 0,22.

Nello specifico, poi, la cena prevedeva: un antipasto a base di pesce accompagnato da un calice da 80 ml di Valdobbiadene Prosecco Superiore “Bosco di Ciga Brut” della Cantina Adami Vini Valdobbiadene (gradazione 11% Vol.); un primo piatto di risotto a base di pesce accompagnato da un calice da 80ml di vino Rosabianco I. Manzoni 1.50 delle Cantine Collalto (gradazione 12,5% Vol.); un secondo piatto a base di pesce accompagnato da un calice da 80ml di vino Rosabianco l. Manzoni 1.50 delle Cantine Collalto o da un calice da 80ml di Cabernet Veneto “Giò” della Cantina Viticoltori di Ponte di Piave (gradazione 12% Vol.); dolce e un calice da 30 ml di Grappa Fuoriclasse Leon Riserva 3 anni (gradazione 38% Vol.). Infine il caffè.

Un altro numero fondamentale da sapere in questi casi: bastano 15/20 minuti perché ci siano importanti variazioni nel tasso alcolemico; anche il bere un bicchiere d’acqua e il caffè cambia più rapidamente il valore dell’alcol nel test. Oltre alle variabili oggettive ognuno deve imparare poi a valutare quelle soggettive (sesso, peso, età, assunzione di farmaci ecc.)

“E per essere sempre a posto serve sempre l’etilometro – ha chiuso Castagner – Dobbiamo informare e spingere le persone ad acquistarlo, per guidare sicuri senza rinunciare al piacere di una serata fuori casa.”

Un appello rivolto a tutto il mondo enogastronomico, a cominciare da quello del Prosecco che è più vicino e che, alla cena, era rappresentato ai massimi livelli: non a caso il luogo scelto per l’evento è stato Ca’ del Poggio, ormai luogo simbolo nel cuore delle colline Unesco.

(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto e video: Alessandro Lanza)
(Articolo, foto e video di proprietà di Dplay Srl)
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