E’ a Soleterre che sarà interamente devoluto il ricavato del concerto in programma domani, venerdì 6 luglio alle ore 21, in piazza Municipio a Rua di Feletto. Fondata nel 2002 da Damiano Rizzi, l’organizzazione opera attivando una serie di progetti per garantire i diritti inviolabili degli individui, in difesa della vita e della dignità umana.
“Nel nostro cammino – ha raccontato Rizzi – abbiamo avuto la fortuna di incrociare tanti compagni, amici, aziende e donatori che hanno creduto in Soleterre”: tra questi anche Raffaella Cuccia (nelle foto), che nel 2007 ha deciso di sostenere la creazione di un blocco pediatrico nell’ospedale regionale di riferimento di Gulu. Tra Raffaella e la fondazione Soleterre, un incontro di quelli che cambiano la vita, frutto del caso o del destino, che arrivano proprio al momento giusto in maniera improvvisa.
“La mia storia con l’Africa nasce per vicende personali – spiega Raffaella – uscita da una grave malattia ho pensato che al mondo esistesse qualcuno in una situazione di salute peggiore della mia. Ero stata fortunata e con una disponibilità economica lasciatami da una persona molto amata, una mia seconda mamma, ho deciso di fare qualcosa in maniera attiva. Ho conosciuto prima il Kenya e poi il Nord Uganda, proprio negli anni conclusivi della guerra civile”.
“La situazione dell’ospedale, una struttura evanescente, era tragica – continua Raffaella – così il primo progetto realizzato è stato quello per il blocco pediatrico per le emergenze. Poi i casi della vita: una mia ex segretaria ha iniziato a lavorare con Soleterre, ci ha messo in contatto e abbiamo iniziato una collaborazione straordinaria”.
“Il pregio di Soleterre è che si sanno ancora emozionare – racconta Raffaella – li ho visti a Gulu con le lacrime agli occhi mentre i bambini mi ringraziavano per quello che era stato fatto. In quel momento ho capito. E’ una gioia essere lì, forse una delle più grandi della mia vita dopo i miei figli”.
Il primo blocco ospedaliero, di tre piani, ha iniziato nel tempo a non essere più sufficiente: al mese, i ricoveri dei bambini sono passati dai trenta dei primi anni ai quasi mille attuali. Nel 2016 la realizzazione poi di un nuovo ampliamento, con un padiglione dedicato ai problemi di malnutrizione.
“L’obiettivo attuale, decisamente ambizioso, è quello di sistemare i centri ospedalieri periferici del paese. Negli anni abbiamo avuto la fortuna di trovare grandi donatori, ma sono importantissimi anche quei tanti piccoli donatori che ci danno una mano”.
“In pochi forse sanno che in Uganda un pasto incide più del 300 percento su uno stipendio mensile. La mia prima volta a Gulu è stata sconvolgente e aprire gli occhi su questa situazione è fondamentale, cambia la vita – conclude Raffaella Cuccia – e queste serate servono anche a questo”.
(Fonte: Giada Fornasier © Qdpnews.it).
(Foto per gentile concessione di Raffaella Cuccia).
#Qdpnews.it