Prende il nome di “Garbellotta” lo spazio ludico donato dalla famiglia Ricci all’asilo “Girotondo delle età” di Santa Maria di Feletto, frazione di San Pietro di Feletto.
Si tratta, in sostanza, di una botte che al suo interno offre uno spazio per i bimbi, un luogo dove disegnare e stare insieme, sullo sfondo di un’ampia area verde che caratterizza l’asilo stesso e che, specialmente durante questa difficile pandemia, ha consentito ai bimbi stessi di trascorrere le giornate insieme in tutta sicurezza.
La botte è stata inaugurata nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì 1° luglio, alla presenza delle autorità, tra le quali il vescovo Corrado Pizziolo e don Adriano, oltre al gruppo di Tamburi e sbandieratori dell’associazione Dama Castellana di Conegliano, i quali hanno ricreato un vero e proprio corteo in loco, accompagnando gli ospiti verso l’area dell’inaugurazione.
“Questa botte è simbolo di impegno e fiducia nel futuro – ha spiegato Pizziolo – poiché insegna come, anche nei periodi più bui, sia possibile attendere la gioia. Inoltre, ciò dimostra che anche in momenti come quello attuale non si squarcia la rete fatta dalle relazioni tra le persone”.
Realizzata dall’azienda Garbellotto, la botte ha le dimensioni di 7 metri per 2,80 (metratura che potrebbe contenere circa 350 ettolitri di vino), è completamente realizzata in legno di larice e priva di colle o siliconi, ma tenuta insieme solamente dalla pressione dei cerchi: è quanto ha spiegato Piero Garbellotto, amministratore delegato della ditta produttrice e al momento al centro della cronaca politica coneglianese perché fortemente voluto da una parte del centrodestra come candidato sindaco alle prossime elezioni, nonostante l’imprenditore continui a mantenere un profilo basso e a non esprimersi sul tema.
“Siamo felici che i bambini possano usufruire di questo nuovo spazio – ha detto Maria Assunta Rizzo, sindaco di San Pietro di Feletto, presente all’evento insieme all’assessore Claudia Meneghin – Credo sia davvero un aiuto alla comunità, per il quale vanno ringraziate anche le famiglie e gli insegnanti”.
Da circa due anni il progetto attendeva di essere concretizzato: un ritardo a cui ha contribuito la pandemia, come ha spiegato Laura Meneghin, dirigente dell’asilo.
“I sogni sono straordinari e poi bisogna tradurli in realtà – ha detto – In precedenza potevamo contare su una tenda degli scout e della Protezione civile per portare i bimbi in questo spazio aperto, ma ora abbiamo a disposizione uno spazio più consistente e stiamo lavorando a un sacco di sogni che, al momento, abbiamo in cantiere”.
Da parte sua, la famiglia Ricci ha sottolineato come l’asilo sia stato un luogo prezioso di ricordi e, anche alla luce di ciò, l’intento sia quello di contribuire al progetto di una scuola sostenibile e all’aria aperta.
“Ho frequentato questo posto da piccolo, assieme ai miei fratelli – ha rivelato Federico Ricci – e ora ci viene anche mia figlia, così è arrivata l’idea di donare la Garbellotta”.
“Del resto – ha concluso – le idee sono come un pozzo senza fondo di meraviglie”.
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