Un Muro colorato di rosa. Il rosa della passione per il ciclismo, che da queste parti è sempre fortissima. Ma anche il rosa dei grandi eventi, ormai di casa sulla celebre salita che si snoda tra i vigneti di San Pietro di Feletto.
Il Giro d’Italia Under 23 si è concluso nel pomeriggio, a Ca’ del Poggio, dopo dieci giorni e oltre 1.100 chilometri di corse sulle strade di quattro regioni (Lombardia, Emilia Romagna, Trentino e Veneto) che hanno incoronato i giovani più promettenti del ciclismo nazionale, e non solo.
Ha trionfato, alla fine, il russo Alexander Vlasov, che ha difeso nella prova a cronometro la maglia rosa conquistata in mattinata nella semitappa Conegliano-Valdobbiadene, di 72,8 km (successo allo sprint dell’italiano Alberto Dainese), quando una caduta, nel finale, aveva coinvolto parte del gruppo, compreso il colombiano Osorio, leader della corsa sino a quel momento.
Nella rivoluzionaria cronometro di Ca’ del Poggio (22,4 km), definita in “real time”, perché i primi 15 atleti della graduatoria provvisoria non partivano ad intervalli fissi di tempo, ma secondo i distacchi accumulati in classifica, Vlasov è scattato per primo con un vantaggio di 15” sul britannico Mark Donovan e di 1’12” sull’altro britannico Stephen Williams.
Gli inseguitori, però, non sono mai riusciti a riprenderlo e alla fine è stato il russo ad arrivare per primo in cima a Ca’ del Poggio e a vincere così il Giro d’Italia Under 23, succedendo nell’albo d’oro al connazionale Sivakov.
Argento finale per il portoghese Joao Almeida, cui è andato anche lo speciale premio “Ca’ del Poggio”, consegnato da Alberto e Marco Stocco, di Ca’ del Poggio, e dall’ex iridato Alessandro Ballan, e bronzo per l’australiano Robert Stannard, autore del miglior tempo in assoluto nella crono.
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I primi a giungere sul traguardo di Ca’ del Poggio, nei pressi della famosa casetta rosa, erano stati in realtà gli juniores dei Team Nibali e Gs Caneva Gottardo Giochi (Davide Aricò, Alessandro Del Pio, Filippo Fontana, Antonino La Motta, Stefano Mattiuz, Gianluca Morabito, Gabriele Raffa, Luca Salvador, Davide Triolo) che, uniti da un gemellaggio nel segno dell’amicizia e del ciclismo, avevano aperto il pomeriggio sul suggestivo percorso tra le colline del Prosecco. Ad accoglierli, sul traguardo, anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, e il presidente della Federciclismo Renato Di Rocco.
La giornata sul Muro di Ca’ del Poggio è stata arricchita dalla Grande Festa Rosa che, sulla salita simbolo delle colline del Prosecco, ha coinvolto ospiti del mondo dello sport (applauditi, tra gli altri, Francesco Moser, il già citato Ballan, Flavio Vanzella, Oscar De Pellegrin, Silvio Fauner, il ct del ciclismo azzurro, Davide Cassani, l’ex arbitro di calcio Gabriele Gava) e tantissimi appassionati, pronti a sfidare il caldo pur di non mancare all’atteso evento in rosa.
Stand enogastronomici, dj set e musica dal vivo hanno accompagnato la giornata a Ca’ del Poggio, ormai un appuntamento tradizionale sulla salita in cui, per quattro volte, è transitato anche il Giro d’Italia dei “grandi” (annate 2009, 2013, 2014 e 2017).
Uno spettacolo “verticale”, questa volta proiettato nel futuro, visto che i migliori protagonisti del Giro d’Italia Under 23 sono lanciati verso la carriera professionistica. Il rosa brillante di un sabato da incorniciare per un evento che ha confermato il feeling tra Ca’ del Poggio e il mondo delle due ruote. Dove c’è grande ciclismo, c’è Ca’ del Poggio. E il rosa è il colore che va sempre di moda.
(Fonte: Giro d’Italia Under 23).
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