Martedì il funerale dell’architetto Leopoldo Saccon. La famiglia: “Chiediamo un caro saluto a distanza”

La famiglia, certa dell’affetto e della comprensione di tutti, chiede di esprimere un caro saluto a distanza. Contiamo a breve di poterci unire in sicurezza per ricordare Leopoldo“: è questo il messaggio che la moglie Maria Assunta Botteon, la figlia, il genero e tutti i parenti hanno lasciato sull’epigrafe che annuncia la data del funerale di Leopoldo Saccon, architetto paesaggista deceduto all’età di 71 anni, nella giornata di ieri, venerdì 18 dicembre (qui l’articolo).

La cerimonia, quindi, si celebrerà in forma privata martedì 22 dicembre alle 15, nel Duomo di Conegliano, dove gli affetti più stretti di Saccon potranno salutare colui che verrà ricordato come uno dei padri del dossier del Patrimonio Unesco, titolo vinto dal territorio del Conegliano-Valdobbiadene nel luglio 2019.

Una perdita che è stata molto sentita e sono numerosi i messaggi di cordoglio che, in queste ore, si stanno susseguendo per salutare Leopoldo Saccon e dare un segno di vicinanza alla famiglia.

Con la scomparsa dell’architetto Leopoldo Saccon, se ne va un pezzo di storia delle nostre colline. – sono le parole di Marina Montedoro, presidente dell’associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene – È unanimemente riconosciuto che, se oggi possiamo fregiarci del prestigioso riconoscimento Unesco, lo dobbiamo anche al suo grande impegno. La sua lungimiranza e la sua determinazione, hanno reso possibile il raggiungimento di un traguardo che molti non avevano nemmeno osato immaginare”.

“Ora sta a noi onorare il suo impegno e portare avanti quello che ha iniziato. – conclude Montedoro – A lui va la mia personale gratitudine, unita a quella del Consiglio direttivo e del Comitato scientifico dell’associazione per la Tutela Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Ogni passo che compiremo per la valorizzazione e la tutela di questo territorio, parlerà un po’ di lui e la sua memoria sarà sempre viva, per noi e per le generazioni che verranno e vivranno le colline”.

Parole a cui si sono unite quelle di Floriano Zambon, presidente dell’associazione Città del Vino: “La scomparsa di Saccon ci lascia un grande vuoto. Non sono parole di circostanza, perché l’uomo meritava davvero la stima e l’apprezzamento di tutti dal punto di vista umano e professionale“.

Una figura, quella di Saccon, ricordata anche dalla Pro loco di San Pietro di Feletto: “Ci ha lasciato un grande amico. Ciao Poldo, faremo tesoro di quanto hai lasciato in eredità al nostro territorio”.

Ricordi a cui si sono aggiunte le accorate parole di Bruno Barel, noto avvocato e docente universitario: “Un cantore del paesaggio e dell’ambiente fin dagli anni settanta, un anticipatore e un innovatore. Primo a introdurre le nuove tecnologie nella pianificazione, primo a creare uno studio interdisciplinare moderno“.

“Garbato e tenace, costruiva reti di collaborazione professionale e dava ai Comuni e ai privati idee innovative. – ha proseguito Barel – Amava la bellezza, il paesaggio, la natura e l’ambiente, li fotografava e li raccontava con passione autentica. Ha subito un’ingiustizia gravissima quando è stato coinvolto nel processo per la tragedia del Molinetto della Croda. Ne è uscito assolto con formula ampia, non centrava niente, ma per anni ha portato la gogna mediatica e ha perso serenità e occasioni di lavoro”.

“Per fortuna ha avuto accanto due grandi donne, come sua figlia Maria e sua moglie Maria Assunta Botteon, che lo hanno adorato, sorretto e incoraggiato, nel lavoro come nella vita privata. Ciao Poldo, ciao galantuomo”, ha concluso Barel.

Un professionista stimato, Leopoldo Saccon, che sarà sempre ricordato dalla sua comunità e dai suoi cari. Questi ultimi hanno dedicato alla sua figura una poesia di Shelley, i cui versi esprimono tutte le emozioni provate: “sei invisibile ma odo il tuo squillo di gioia”.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Onoranze Funebri Faldon).
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