Oratorio della Beata Vergine di Lourdes: una storia lunga cent’anni

L'Oratorio della Beata Vergine di Lourdes nell'agosto 1924
L’Oratorio della Beata Vergine di Lourdes nell’agosto 1924

Sono trascorsi cent’anni dal quel 26 ottobre 1924 in cui venne inaugurato l’Oratorio della Beata Vergine di Lourdes, uno spazio di preghiera e, allo stesso tempo, uno scrigno d’arte religiosa, situato in via Pianale (di fronte alla Casa di riposo), nella frazione di Santa Maria di Feletto (Comune di San Pietro di Feletto).

Una storia che viene raccontata all’interno della mostra allestita dal Comune di San Pietro di Feletto, nella Galleria dell’Eremo (nella sede municipale di Rua di Feletto), che racchiude foto d’epoca, non solo dell’Oratorio ma anche del paesaggio circostante (indicativamente nel periodo della prima metà del Novecento), assieme a cartoline che mostrano un’altra faccia del territorio.

Immagini che mostrano la vita d’altri tempi, raccontando uno scenario paesaggistico differente, con le sue coltivazioni e gli angoli del territorio “in bianco e nero”.

Cartolina raffigurante il panorama di Santa Maria di Feletto, negli anni ’30-’40 del Novecento

E proprio quel 26 ottobre 1924 venne inaugurato l’Oratorio, alla presenza del vescovo Eugenio Beccegato, il quale colse l’occasione per recarsi anche all’asilo, per vedere i lavori di ampliamento svolti.

Quel giorno, oltre all’inaugurazione del luogo sacro, venne celebrata la Santa Messa nella chiesa parrocchiale di Santa Maria di Feletto, assieme a monsignor Emilio Antoniazzi (protonotario apostolico e arciprete di Conegliano), con il vicario foraneo di Rua di Feletto.

All’epoca fu presente anche la Banda di Rua di Feletto e venne allestita una cerimonia finale nell’Oratorio.

Sui giornali dell’epoca l’Oratorio venne chiamato anche “Tempietto della Vittoria”, in ricordo dei soldati caduti durante il Primo conflitto mondiale.

La chiesa di Santa Maria di Feletto nel 1905, con “scuoletta” e canonica

La storia narra che l’Oratorio nacque per volontà di don Bernardo Michieli, parroco di Santa Maria di Feletto dal 1915 al 1951.

Fu proprio lui che, durante il Primo conflitto mondiale, salvò diversi oggetti sacri della chiesa, usando lo stratagemma di nasconderli all’interno di una bara e organizzando un finto funerale.

Una soluzione concepita dal sacerdote in anni duri di fame, segnati dall’arrivo dei soldati austro-ungarici nel territorio, che occuparono le case (relegando i loro abitanti nei granai) e facendo razzie di bestiame e di provviste.

Nell’ottobre 1918 la chiesa di Santa Maria di Feletto fu colpita da una granata che, sebbene danneggiò una parte dell’edificio, rimase inesplosa: al momento del fatto don Bernardo si trovava all’interno della sagrestia e vide questo fatto come un segno miracoloso.

Fu così che decise di dedicare alla Vergine un tempietto, che rappresentasse la Grotta della Madonna di Lourdes: la chiesetta sorse su un piccolo appezzamento di terreno donato da un privato.

Don Bernardo Michieli nel 1945, di fronte alla chiesa di Santa Maria di Feletto

La campanella dell’Oratorio inizialmente non c’era e venne montata nel settembre del 1924, quindi poco prima dell’inaugurazione.

Il luogo di culto ospitò anche la celebrazione di matrimoni e divenne nel tempo uno dei simboli della frazione.

Una storia, quindi, che a cent’anni di distanza è stata raccontata, per non dimenticare i vari aneddoti che hanno accompagnato il territorio nel tempo.

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: per gentile concessione dell’Archivio storico-fotografico del Comune di San Pietro di Feletto)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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