Le grandi sfide sono il terreno preferito dei campioni, anzi possiamo dire che i campioni si nutrono di grandi sfide perché sono le occasioni nelle quali riescono a dare il meglio. Ieri sera il “ Ca’ del Poggio Ristorante & Relais” si è trasformato ancora una volta in casa dello sport, ospitando tre assi, tre leggende che rispondono al nome di Alessandro Ballan, Davide Cassani e Silvio Fauner. Sentirli raccontare le loro sfide, i loro successi ma anche le loro sconfitte, il tutto sotto l’abile conduzione del giornalista Fabio Tavelli, è stata una vera lezione di sport con la S maiuscola.
Così Alessandro Ballan, ciclista dal palmarès prestigioso che nel 2007 ha vinto il Giro delle Fiandre e l’anno successivo si è laureato campione del mondo a Varese, ha raccontato la notte insonne prima del trionfo in casa Lampre, a causa del compagno di camera Franco Baldato che “russava” alla grande. Ballan ha parlato degli anni duri dell’agonismo, quando non poteva permettersi nemmeno una corsa di 50 metri con i figli per non rovinare la preparazione ed ora la nuova avventura da commentatore televisivo, con tanto di debutto alla recente Milano – San Remo.
Silvio Fauner l’uomo cha ha partecipato a quattro Olimpiadi e sei Campionati Mondiali nello sci di fondo, è tornato sul leggendario successo da ultimo frazionista della staffetta ai Giochi di Lillehammer 1994. Fauner ha svelato un paio di aneddoti, dalla sveglia ritardata alle 10 del mattino quando i compagni erano già in gara, fino a quell’ultimo giro, quando il leggendario campione norvegese Daehlie provò a staccarlo cinque o sei volte. A poco più di un chilometro dalla fine Fauner fece una cosa imprevedibile, passandogli davanti, quando era troppo tardi per staccarlo e troppo presto per una volata lunga. Fu una battaglia psicologica. Fauner ha svelato che andò avanti per far capire all’avversario che stava meglio e non aveva bisogno di sfruttare la scia perché in quel momento ne aveva di più. Qualche giorno dopo Daehlie disse a Fauner che quel gesto l’aveva “ammazzato” e lì aveva perso l’oro vinto dalla staffetta azzurra.
Con Davide Cassani l’attuale commissario tecnico della Nazionale azzurra, ciclista professionista dal 1982 al 1996 con una lunga esperienza da commentatore tecnico in Rai, gli aneddoti si sono sprecati. Cassani è tornato al 1985, alla notte in camera con lo “sceriffo” Moser, con la paura di disturbarlo con il suo “sonnambulismo”.
Cassani è poi tornato sul “grande tradimento” consumato al Giro D’Italia del 1987 dall’irlandese Stephen Roche ai danni di Roberto Visentini, suo capitano alla Carrera, e maglia rosa in corsa. Durante la tappa Lido di Jesolo-Sappada, nella discesa dalla Forcella di Monte Rest, Roche attaccò innescando una lotta fratricida tra gli uomini della Carrera che lo inseguirono. Alla fine a rimetterci fu Visentini che perse tappa e Giro tra polemiche infinite. Cassani ha anche svelato che fu De Zan a volerlo commentatore in Rai.
Infine suo toccante ricordo di Michele Scarponi, l’uomo dal sorriso contagioso, sempre pronto a scherzare, con la sagacia di chi sapeva “non prendersi sul serio”, per sdrammatizzare. Un uomo dalla grande profondità di spirito che manca a tutti nel mondo del ciclismo e dello sport. A proposito di sfide, Alberto Stocco, il padrone di casa, l’uomo che ha fatto diventare Cà del Poggio un “luogo sacro” del ciclismo, pensa già a nuove sfide. Portare il grande ciclismo nel quartiere del Piave non è la sua sola mission; Alberto crede nelle potenzialità del territorio e vuole contribuire ad esportarlo anche al di fuori dei confini nazionali con iniziative ad hoc. Conoscendolo sicuramente ci riuscirà, anche grazie a collaborazioni come quelle di ieri sera con l’Associazione Italiana Arbitri (Sezione di Conegliano) e Banca Finint.
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(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
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