Si è svolto nella serata di ieri, giovedì 28 maggio, il primo consiglio comunale in streaming a San Pietro di Feletto.
Una seduta che è stata animata da accese polemiche in merito alla gestione dell’emergenza da Covid-19.
In sostanza, il gruppo di minoranza ha attaccato la giunta, colpevole, secondo i consiglieri di opposizione, di non averli coinvolti nell’organizzazione delle misure di intervento a sostegno della cittadinanza e di non aver informato la popolazione sullo stato di salute del Comune.
Accuse e osservazioni che la maggioranza, in primis il sindaco Maria Assunta Rizzo, ha rimandato al mittente.
Il dibattito è iniziato quando il consigliere di minoranza Bortolo De Carlo, in merito alla questione dei buoni spesa richiesti da più di 40 famiglie, ha lamentato la mancanza di condivisione delle modalità con cui sono stati distribuiti.
A tal proposito, il conto corrente comunale, aperto per l’emergenza Covid, ha raccolto circa 30 mila euro, compresi gli aiuti statali ricevuti.
“Non sarebbe stato male che ci fosse una condivisione in questa fase”, ha commentato De Carlo, a cui il primo cittadino ha replicato “che per privacy non si possono divulgare i nominativi e la scelta delle famiglie, sulla base dei criteri sanciti dal dpcm, spettava poi all’assistente sociale”.
Parole a cui sono seguite le obiezioni da parte del capogruppo di minoranza Cristina Mandia, la quale ha chiesto quale fosse lo stato di salute attuale del territorio comunale: “C’è stata a mio avviso poca informazione e, a oggi, non sappiamo se il nostro è un Comune Covid-free. Trovavo giusto che si dicesse quello che è l’andamento generale, compresa la situazione della casa di riposo, che fa comunque parte del territorio comunale“.
“Non ho ritenuto di dover pubblicare questi dati – è stata la replica del sindaco – e comunque poteva telefonarmi: nel corso dell’emergenza non ho sentito nessuno di voi dell’opposizione. In ogni caso, da circa tre settimane non ci sono stati nuovi contagi: siamo fermi a 51 casi, 30 persone sono guarite e i decessi sono stati 13″.
Nonostante il consigliere Luigino Sartor abbia rilevato come la Protezione civile fornisse quotidianamente i dati, suddivisi per Comuni, Mandia ha sottolineato “come la Protezione civile non sia il sindaco” e ribadito ” la scarsa informazione data ai cittadini sull’andamento generale”.
Per quanto concerne la casa di riposo Da Lozzo Dalto, in precedenza indicata pubblicamente dalle autorità sanitarie come “tra le residenze più esposte al Covid”, l’assessore alle Politiche sociali Claudia Meneghin ha osservato come “il direttore Benazzi avesse resi noti i dati dei casi positivi nel corso delle sue conferenze stampa”.
“A un cittadino che vuole sapere l’andamento della situazione, lei risponde di andare a vedersi le conferenze stampa di Benazzi o fornisce quello che è l’andamento generale? – è stata la replica di Mandia – In riferimento a ciò che dice il sindaco sul nostro farsi sentire, so che il consigliere De Carlo ha dato la propria disponibilità ad aiutare fin dall’inizio”.
“In un momento dove non ci erano state fornite delle disposizioni certe in merito al coinvolgimento di terze persone, oltre alla Protezione civile, – ha spiegato Cristiano Botteon, assessore alla Protezione civile – non avevamo la possibilità di aprire altre assicurazioni. La sua offerta di aiuto, consigliere Mandia, è arrivata lo scorso 22 aprile, ma fortunatamente la Protezione civile è riuscita a fare lo stesso”.
“Lasciamo che le cose si sedimentino e vedremo chi ha veramente fatto”, sono state le parole del consigliere di opposizione David Casagrande, il quale ha sottolineato l’iniziativa della sezione leghista di avviare una raccolta fondi per il felettano, fondi per i quali si starebbe decidendo le modalità per poterli investire, come lo stesso ha spiegato.
Un consiglio comunale, quindi, quello di ieri sera, caratterizzato da due visioni differenti di quella che è stata la gestione pratica dell’emergenza.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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