San Pietro di Feletto, Mandia punta di nuovo il dito sul Registro del credito edilizio (Recred): “Necessario aprire un procedimento”

Cristina Mandia, capogruppo di minoranza a San Pietro di Feletto, è tornata ancora una volta sul tema del Registro dei crediti edilizi (Recred), definendo inammissibile l’adozione di una variante in assenza di questo strumento.

In realtà, Mandia era tornata più volte su questo tema negli ultimi mesi, come ad esempio nella seduta consiliare dello scorso 17 giugno, dove proprio il Recred era stato uno dei punti all’ordine del giorno (qui l’articolo).

In quella sede, il vicesindaco Loris Dalto aveva spiegato che l’istituzione del Recred era stata predisposta dalla Regione Veneto nel 2019, con l’annuncio della diffusione dei criteri utili alla procedura entro la scadenza dei 120 giorni successivi. Ma la delibera di giunta regionale, contenente questi stessi criteri, era arrivata il 2 marzo 2020, quindi oltre il limite annunciato in precedenza.

Pertanto, secondo Dalto, eventuali ritardi in tema di Recred non sarebbero da imputare al Comune, mentre la variante criticata da Mandia sarebbe stata adottata prima dell’adozione della legge regionale. Secondo il vicesindaco, in sintesi, non ci sarebbe stata alcuna scorrettezza o vizio di forma.

La risposta di Dalto a quanto pare non ha ancora soddisfatto, a distanza di tempo, Mandia. “La variante è stata adottata quando la norma regionale era entrata in vigore e il Comune non era dotato del Recred – ha dichiarato – Lo scorso 2 luglio ho scritto al segretario comunale e al dirigente tecnico, chiedendo quale fosse la loro linea in merito“.

“Nella sua risposta, il segretario ha rimandato agli organi politici la decisione di annullare la variante – ha proseguito Mandia – In sostanza, non lo ha affermato esplicitamente nella propria risposta, ma si capiva che ci deve essere un concreto interesse pubblico per poter annullare tale procedimento”.

Quindi, è tangibile che deve essere aperto un fascicolo, per vedere se c’è o meno un interesse pubblico e tutto ciò deve essere fatto dal dirigente del settore – ha continuato – Mi sembra singolare il fatto di demandare la questione alla parte politica, ma mi auguro che sia attivato un procedimento”.

“Ritengo illegittima l’adozione della variante – ha concluso – Quanto esposto dal vicesindaco sono frottole, perché l’atto è viziato e le motivazioni per cui il provvedimento non era stato rinviato costituiscono una giustificazione insussistente e pretestuosa”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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