San Pietro di Feletto, dopo 28 anni Andrea Pastori cede il suo storico panificio a genero e figlia

“Carissimi clienti, questo non è il solito avviso, ma posso assicurarvi che mentre sto scrivendo, ho gli occhi pieni di lacrime ed una stretta al cuore come mai prima ho provato. E’ giunto il momento di lasciare, e dal primo gennaio Paolo e Valentina prenderanno la conduzione di questo esercizio commerciale”.

Così si apre l’emozionata lettera scritta ai clienti che il fornaio Andrea Pastori (nella foto sopra con la figlia e sotto)  ha esposto all’entrata del suo panificio, lo storico panificio Pastori di Bagnolo di San Pietro di Feletto, che dopo 28 anni di attività ha deciso di lasciare in gestione al genero Paolo Campo Dall’Orto ed alla figlia Valentina Pastori.

Il panificio è nato nel 1990, proprio insieme alla comunità del piccolo paese della periferia coneglianese, e con esso è cresciuto. Pastori aveva 28 anni ed era già sposato e con due figlie piccole. Marchigiano di Jesi in provincia di Ancona di nascita, trascorse l’adolescenza, in seguito al trasferimento di lavoro del padre, a Trichiana nel bellunese. Le prime esperienze con la pasta le aveva fatte in gioventù, d’estate, per guadagnarsi qualche soldo, poi lavorando per il suocero nel suo panificio di Padova e successivamente in un forno a Belluno in affitto.

Insieme alla moglie, però, cercava di investire in una propria attività e trovò il luogo adatto alle porte di Conegliano, nella neonata comunità di Bagnolo. “Qui non sapevi neanche se vendevi un chilo di pane – spiega il fornaio – era una novità, non era come comprare un panificio avviato. Eppure la gente ci ha preso subito in simpatia, è andato tutto bene, io ho lavorato sempre tantissimo. Già nella prima settimana di prova del forno c’era la fila fuori dal negozio”.

san pietro di feletto Andrea

In seguito la voce si diffuse e attirava clienti non solo da Conegliano ma anche da altri paesi. Specialmente il sabato, grazie anche all’ampio parcheggio vicino, la quantità di avventori era impressionante. “A quel tempo c’era ancora la cultura del pane – afferma Pastori – le persone apprezzavano la qualità e ne andavano in cerca, anche a costo di fare dei chilometri. Ora, invece, la maggior parte si accontenta di quel che trova pronto senza indagare sull’origine o sugli ingredienti”.

“E’ cambiato lo stile di vita: tra il ritmo del lavoro che impone pause brevi e quindi pasti veloci, le diete e i media che bocciano il pane perché dicono faccia ingrassare e le intolleranze come la celiachia sempre più diffuse ultimamente, il consumo di pane negli ultimi anni è diminuito del 50 percento. Una volta da bambini mangiavamo anche tre o quattro panini al giorno, ma li smaltivamo senza problemi con tutto il movimento che facevamo: nessuno era obeso. Ora, invece, con questo stile di vita sempre più sedentario il pane è diventato di troppo”.

“La produzione non è più sufficiente per mantenere due famiglie ed è per questo che lascio l’esercizio a Paolo e Valentina. Sinceramente non mi aspettavo che prendessero in mano l’attività, e invece – è il mestiere che affascina – a mio genero è piaciuto. In pratica è successa la stessa cosa che successe a me quand’ero ragazzo”.

Così, a 57 anni, dopo aver prestato più della metà della propria vita a questo lavoro, Andrea Pastori cede il posto ai giovani. “Io però – chiosa il fornaio – non posso stare a far niente. Troverò qualcos’altro da fare, ho già delle idee, tra cui tornare a studiare la musica, che ho abbandonato da ragazzo, e imparare l’inglese che è un mio pallino”.

(Fonte: redazione Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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