Tra i progetti discussi nel consiglio comunale di giovedì 10 marzo a San Pietro di Feletto c’è stato anche l’intervento di restauro, efficientamento energetico e messa in sicurezza dello stabile dell’ex canonica, adiacente alla sede municipale di Rua di Feletto.
Un progetto per il quale è prevista una finanziaria ministeriale (un contributo diverso dai fondi del Pnrr), che prevede che le opere per il quale viene chiesto il contributo risultino inserite all’interno del programma triennale dei lavori pubblici.
Motivo per cui, tra i punti del consiglio comunale, rientrava proprio il secondo aggiornamento del programma triennale 2022-2024 (approvato dalla maggioranza, con l’astensione della minoranza), oltre all’approvazione di una convenzione tra i Comuni di Farra di Soligo, San Pietro di Feletto e Refrontolo.
Per il progetto di restauro dell’ex canonica, il contributo richiesto è pari a un milione e 900 mila euro.
Come ha spiegato Loris Dalto, vicesindaco con delega ai Lavori pubblici, tale finanziaria prevede la costituzione di una convenzione tra i piccoli Comuni che richiedono contributi per migliorare il decoro della propria area e con popolazione inferiore ai 15 mila abitanti. Unendosi tra loro, questi Comuni, devono raggiungere un numero superiore ai 15 mila residenti.
Così facendo, i Comuni dovranno avanzare la richiesta di contributo in forma associata e, nel caso in questione, è Farra di Soligo l’ente capofila, che sarà responsabile e delegato anche per le altre due amministrazioni del contributo: Farra andrà a recuperare il centro ricreativo di Col San Martino, richiedendo un contributo di 2 milioni e 100 mila euro, mentre il Comune di Refrontolo l’ex cinema parrocchiale ricevuto in concessione, per una richiesta di un milione di euro.
I singoli Comuni, invece, dovranno successivamente occuparsi della manutenzione ordinaria e straordinaria dell’edificio recuperato.
Nella richiesta dovrà inoltre essere indicato il quadro economico previsto e un cronoprogramma dei lavori, mentre gli immobili da recuperare dovranno essere pubblici o di privati dati in concessione per 30 anni.
Il contributo massimo che sarà erogabile a ogni gruppo di Comuni è pari a 5 milioni di euro (da ripartire tra le amministrazioni rientranti nella convenzione stessa), per edifici da ristrutturare e mettere in sicurezza, poi utilizzati come sedi di attività di promozione sociale ed educative, culturali e ricreative.
A tal proposito, il consigliere di minoranza Bortolo De Carlo ha chiesto quali fossero stati i criteri per stringere una convenzione proprio con Farra di Soligo e Refrontolo, anziché con altre amministrazioni. Domanda a cui ha risposto il sindaco Maria Assunta Rizzo, spiegando che sono stati fatti degli incontri anche con altri Comuni: quelli poi scelti presentavano delle richieste di contributo con le medesime finalità.
L’unione con un numero superiore di Comuni, inoltre, avrebbe rimpicciolito la “fetta di contributo” disponibile per ognuno degli aderenti, ha concluso il primo cittadino.
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