San Pietro di Feletto, scontro in consiglio sul progetto di ristrutturazione della prima scuola comunale in piazza papa Giovanni XXIII

Faticosa e contestata l’approvazione del progetto di ristrutturazione dell’edificio ai piedi del campanile dell’Antica Pieve di San Pietro di Feletto, in piazza papa Giovanni XXIII: è stato uno dei punti discussi nel corso del consiglio comunale di martedì 20 aprile, che ha sollevato un botta e risposta serrato tra maggioranza e opposizione.

Come ha spiegato il vicesindaco Loris Dalto, il progetto riguarda il “recupero di una pietra miliare che andrà a ultimare gli interventi in piazza papa Giovanni XXIII”, fatti a partire dall’amministrazione Botteon e proseguiti poi durante l’amministrazione di Dalto stesso: si tratta della prima scuola del Comune, posta in un punto strategico della piazza poiché vicina all’Antica Pieve, nel tempo divenuta residenza e ora da destinare a vero e proprio polo di promozione turistica.

Dalto ha ricostruito i vari passaggi legati alla questione: nel 2018 il Consorzio Pro loco del Quartier del Piave, che all’epoca risultava essere l’unico proprietario dell’immobile, ha ceduto una quota all’amministrazione comunale e un’altra alla Pro loco di San Pietro di Feletto, cosicché ogni parte arrivava a possedere un terzo di proprietà a testa e l’immobile risultava avere tre comproprietari.

L’obiettivo era quello di destinare l’immobile a finalità culturali e di promozione del territorio – ha spiegato Loris Dalto, riferendo come nel marzo 2018 l’amministrazione avesse approvato il progetto – All’epoca il Consorzio e la Pro loco, tramite un atto appositamente stipulato di comodato d’uso, avevano dato la disponibilità dell’immobile all’amministrazione comunale, che avrebbe dovuto farsi carico della sua ristrutturazione, ricercando i finanziamenti pubblici nei vari bandi che sarebbero usciti“.

Purtroppo le ricerche non hanno dato esito positivo – ha ammesso Dalto – A fronte dell’impossibilità di trovare dei finanziamenti la Pro loco, nel febbraio 2021, ha depositato il progetto definitivo, chiedendo di poter effettuare il primo stralcio della ristrutturazione, almeno per mettere l’edificio in sicurezza. Progetto che, dal 2018, nel tempo ha ricevuto i pareri dai vari enti, tra cui la Soprintendenza e la Commissione edilizia dal punto di vista paesaggistico e monumentale”.

La questione, però, ha sollevato alcune perplessità da parte della minoranza. “Io credo che ci sia molta confusione tra i vari passaggi e comunque noi non abbiamo visto il progetto per il quale è richiesta l’approvazione, in quanto non è stato allegato alla proposta di delibera: si poteva specificare che la documentazione era disponibile, facendo un accesso agli atti in determinati giorni“, è quanto ha sottolineato il capogruppo Cristina Mandia.

“Il file era troppo pesante da poter essere allegato e comunque l’accesso agli atti viene dato per scontato”, ha replicato Dalto, ma tale risposta non ha soddisfatto Mandia, la quale ha richiesto il “reinvio del punto per mancata comunicazione”, obiettando come “non ci sia stata la corretta comunicazione e dovesse essere specificata la disponibilità della documentazione”.

“Esprimiamo il voto contrario non al progetto in sé, ma al fatto che si vada ad approvare un progetto che non abbiamo potuto valutare. Si poteva specificare quando fare l’accesso agli atti, considerando che siamo anche in epoca di Covid”, ha ribadito Mandia.

Da parte sua il consigliere di opposizione Bortolo De Carlo ha chiesto se fosse stato predisposto un piano finanziario e come sarà finanziato il progetto, non essendo stati vinti i bandi pubblici come riferito dallo stesso vicesindaco in apertura di discussione del punto.

“La Pro loco ha lanciato una sottoscrizione di contribuzione alle aziende del territorio e diverse di loro hanno accettato di sostenere l’intervento – ha risposto Dalto –  La Pro loco, inoltre, ha dei fondi propri da mettere a disposizione e in questo momento può avere delle agevolazioni fiscali, mentre per quanto riguarda l’ampliamento interverrà l’amministrazione con una quota a parte”.

Il progetto alla fine è stato approvato con sette voti favorevoli della maggioranza, a fronte dei quattro voti contrari della minoranza.

(Foto: Archivio Qdpnews.it).
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