È dedicato ai bambini del Bangladesh e al programma “Bangladesh istruzione di qualità” il prossimo concerto di beneficenza, ormai radicato nella tradizione del comune di San Pietro di Feletto.
Quest’anno, in piazza municipio di Rua di Feletto, venerdì 12 luglio dalle ore 21, le neo battezzate colline patrimonio dell’Unesco risuoneranno della musica di artisti che coniugano la loro passione con il solidale, a creare un concerto unico.
Partner di eccellenza l’associazione Unicef, che devolverà il ricavato delle offerte responsabili ai bambini del Bangladesh. “Stiamo lavorando per promuovere la scolarizzazione in un Paese devastato dalla povertà, che conta 63 milioni di abitanti, di cui 56 sono minori – spiega la presidente di Unicef Treviso Velina Cristinzio Bianco – Sono numeri che spaventano, considerando che la maggioranza dei bambini sono sfruttati, maltrattati, rifugiati di guerra e abbandonati a loro stessi”.
In concomitanza con il trentennale della convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Unicef opera attivamente per garantire la scolarizzazione in qualità di diritto universale garantito a tutti, attraverso piani di sensibilizzazione. “Con il Child Alert, – racconta infatti la presidente – abbiamo dichiarato una situazione di emergenza, che il comune di San Pietro di Feletto ha raccolto subito”.
Sinceri i ringraziamenti quindi al sindaco Maria Assunta Rizzo e all’avvocato Danilo Riponti, che insieme sono riusciti nell’impegno di realizzare il concerto ormai simbolo della beneficenza nel territorio, in cui Qdpnews.it farà da media partner.
A intrattenere il pubblico, sul palco si esibiranno Claudio Comuzzi, Stefano Dall’Armellina e Alberto Grollo, mentre poi sarà la volta della proiezione di un video promosso da Unicef in occasione dell’anno dei diritti umani, volto a sensibilizzare gli ospiti sul sottovalutato tema dell’educazione.
È proprio con questo appello che Bianco si rivolge al pubblico di San Pietro di Feletto: “La scuola può salvare la vita: attraverso l’istruzione si offre ai bambini sfollati, maltrattati e abbandonati uno spazio sicuro, lontano dallo sfruttamento di ogni sorta, dove possano sentirsi protetti”.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: San Pietro di Feletto).
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