Tra cyberspazio e musica anni 80: la passione dell’artista mascherato Purple Grid per il synthwave

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La synthwave è un genere di musica elettronica influenzato dalle colonne sonore anni ottanta e dalla musica per videogiochi. Originatosi nella metà degli anni 2000, il genere si è sviluppato su varie comunità di nicchia su Internet, ottenendo grande popolarità a partire dal 2010.

Di questo particolare genere musicale l’artista “mascherato” di San Pietro di Feletto, Purple Grid, ne ha fatto una passione. Un progetto abbastanza recente legato ovviamente a un mix di sound: dal new wave anni 80, ad arpeggi della trance anni 90-2000 fino addirittura al nu metal e al big beat.

“Tutto questo è il risultato di tutte le mie esperienze musicali culminate appunto in questo project che sto sviluppando – spiega l’artista – Ho dato voce ai suoni della mia infanzia e ai sound che mi hanno influenzato”.

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Uno stile contenente clichès tipicamente anni ottanta nel suono come ad esempio batterie elettroniche, riverberi chiusi (gated reverbs), ritmo e melodie create con sintetizzatori analogici, tutto per assomigliare a tracce del periodo anni 80, componente importante del genere synthwave.

Pochi lo sanno ma la vera patria del synthwave è l’Italia – sottolinea Purple Grid – Qui da noi è nata l’Italodisco che poi ha influenzato vari generi musicali dalla french electro all’elettronica vera e propria fino appunto al synthwave“.

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Dal punto di vista estetico, la synthwave mostra una prospettiva retro-futuristica, emulando i film di fantascienza, d’azione e horror degli anni ottanta. Esprime nostalgia anch’essa per la cultura anni ottanta, tentando di catturare l’atmosfera del tempo e celebrandola.

“Sono immagini legate alla fantascienza di quegli anni – specifica – Un cyberspazio rappresentato a colori con linee viola a sfondo nero. Da qui è nato anche il nome del mio progetto“.

Fattore fondamentale per la stesura dei brani è la quiete di San Pietro di Feletto dove l’artista mascherato ama stare per trovare la tranquillità necessaria: “Per fare musica ho bisogno della tranquillità di casa mia”.

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“Per me fare canzoni indossando questa maschera è libertà – conclude – Mi sento libero in questo modo e non mi preoccupo di tenere l’immagine di me stesso, mi dà potenziale per esprimere tutto quello che ho dentro e che voglio trasmettere con la mia musica“.

Un’artista originale che mixa passato e presente in una forma di arte musicale sia visiva che sonora: questo è Purple Grid.

(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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