Il tema delle comunità energetica è di stretta attualità e sta attirando l’attenzione di diversi Comuni, interessati a coinvolgere la comunità per poter accedere a questa progettualità.
Già a San Fior, ad esempio, il tema è stato affrontato lo scorso dicembre.
A tal proposito, proprio ieri il ministro all’Ambiente e alla Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, in occasione dell’inaugurazione della “Bacheca del riuso” targata Savno, ha riferito che il decreto sul tema sarà emanato a breve.
Il motivo di tale interesse è stato illustrato ieri sera a San Vendemiano dove, nel corso di un incontro pubblico sul tema è emerso che la Regione Veneto ha pubblicato un apposito bando, con scadenza fissata a inizio febbraio, per finanziare parte dei costo della comunità stessa.
Ma che cos’è una comunità energetica? Una rete che coinvolge cittadini, privati ed enti pubblici in un progetto di autoconsumo dell’energia prodotta, con conseguente riduzione della bolletta energetica e incentivi da parte del Gse (Gestore dei servizi energetici).
In sostanza, si tratta di una forma di promozione di un’economia basata sulla condivisione.
Alcuni dei componenti di questa rete avranno degli impianti di energia rinnovabile, divenendo quindi dei produttori.
Una parte dell’energia sarà autoconsumata dagli edifici pubblici che hanno degli impianti, mentre una parte verrà immessa nella rete elettrica pubblica: di fatto, quindi, sarà posta in circolo dell’energia pulita.
La comunità predisporrà di un conto corrente per monitorare le entrate e uscite mensili.
Per ottenere l’incentivo dal Gse, invece, lo scambio di energia dovrà avvenire nell’area della cabina primaria (quindi possono aderire anche residenti dei Comuni limitrofi, purché ricadano in quest’area perimetrale).
L’incentivo sarà riconosciuto non ai singoli componenti, bensì alla comunità energetica intera.
La costituzione della comunità energetica presuppone delle fasi preliminari, tra cui la raccolta del numero e dei dati dei possibili componenti, un sopralluogo e studio di fattibilità, la costruzione e il collegamento degli impianti.
Può costituirsi secondo il modello di un’associazione, di una società cooperativa o di una fondazione di partecipazione. Tutto secondo un atto costitutivo, senza costi aggiuntivi in bolletta e solo con il saldo di una quota associativa annuale.
I contributi ottenuti dal Gse potranno essere reinvestiti per nuovi progetti di ulteriori impianti o per la riduzione dei costi in bolletta (con eventuali condizioni vantaggiose per l’installazione o il finanziamento del nuovo impianto).
Sul sito del Comune di San Vendemiano è possibile scaricare la manifestazione di interesse (non c’è vincolo di adesione e si può recedere in maniera libera), da restituire compilata entro venerdì 26 gennaio, secondo le modalità pubblicate dall’amministrazione.
È necessario indicare se si ha già degli impianti installati e se si è disponibili a installarne degli altri.
“Stiamo cercando di partecipare al bando regionale: ci sono dei vantaggi – le parole del sindaco Guido Dussin – Alla base di tutto ci sarà anche un regolamento da stendere”.
“Ci deve essere un ritorno in maniera che ci sia un beneficio. Si tratta di una scelta buona e qualificata”, ha concluso.
Il processo di costituzione della comunità energetica dovrebbe concludersi nel giro di 4-5 mesi, durante i quali sono previsti degli incontri ulteriori sul tema.
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