Gianni De Zotti e la moglie Charlotte Wong riprendono l’attività di famiglia aperta nel 1902. “Ai Salici” di Zoppè la loro esperienza maturata negli hotel di Dubai

La storia di Gianni De Zotti è strettamente legata a quella dell’osteria “Ai Salici” di Zoppè di San Vendemiano. Dopo 15 anni di esperienze nelle cucine dei migliori hotel di Dubai e in quella di un ristorante italiano a Taiwan ha deciso di continuare la tradizione di famiglia riprendendo in gestione lo storico bar con cucina aperto dal trisavolo nel 1902.

A trent’anni Gianni ha deciso di intraprendere questa nuova avventura assieme a Charlotte Wong, sua moglie, originaria di Hong Kong che con 10 anni di esperienza nel settore, gestisce il servizio e il bar. Assieme a loro, ad aiutarli, la mamma di Gianni e due ragazze, Analisa e Giorgia.

Che quello in piazza a Zoppè sia un locale storico è testimoniato anche dalle foto in bianco e nero sparse per il locale o raccolte in un album che il giovane ogni tanto sfoglia: si possono trovare le foto dei nonni, dei due fondatori Eugenia Cestari e Giuseppe Checchino, quella di Maria ai fornelli o dei vari titolari assieme ai clienti.

“Questo posto all’inizio era una locanda – spiega Gianni – poi con il tempo hanno aggiunto anche una macelleria, un panificio e la vendita di Tabacchi. Andando avanti con gli anni l’attività è passata dai miei trisavoli, ai miei bisnonni e ai nonni. I miei genitori non hanno continuato ma questo mi ha permesso, una volta conclusi gli studi all’istituto alberghiero di Vittorio Veneto, di partire facendo le mie esperienze in giro per il mondo. Sono voluto ritornare qua per rendere onore ai miei antenati che con tanti sacrifici e tanto lavoro hanno fondato e portato avanti questa attività che sta in piedi da più di un secolo”.

Esperienza che ora Gianni e Charlotte mettono a disposizione dei loro clienti: al ristorante Ai Salici sono infatti presenti 25 posti a sedere e il menù ideato dal giovane cuoco è strettamente legato alla stagionalità dei prodotti. “Secondo me le tradizioni sono molto importanti ma ciò che è tradizionale oggi non sarà tradizionale domani. Bisogna prendere le tradizioni, portarle avanti ma creandone anche di nuove per il futuro“.

A detta di Gianni la funzione del bar è cambiata nei tempi: “Ho qualche ricordo di quando da piccolino venivo qua, si poteva ancora fumare all’interno e le persone che entravano parlavano di affari. Si compravano terreni e si scambiava il bestiame”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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