“Sono stati meravigliosi – è il commento di padre Pietro – mi hanno commosso ed è stata una giornata, una esperienza di gioia condivisa”.
La solidarietà degli uomini della Protezione civile Ana di San Vendemiano, sezione di Conegliano, è iniziata nei giorni successivi alla tempesta Vaia, quando sono accorsi in aiuto delle popolazioni bellunesi, assieme ad altre squadre e ad altre realtà operative, attivate nell’emergenza.
La loro solidarietà è proseguita concorrendo a liberare la cripta del santuario Santa Maria delle Grazie a Rocca Pietore, sommersa e danneggiata da un metro e mezzo di fango ed acqua.
Gli alpini della Protezione civile Ana di San Vendemiano, poi, hanno “adottato il santuario” e hanno operato per ripristinare la cripta e alcuni locali del santuario stesso. Negli ultimi mesi a squadre di una quindicina di persone, ospitate dai frati, sono saliti per effettuare il recupero.
Domenica 10 novembre hanno festeggiato la fine dei lavori e inaugurato i rinnovati locali. Un centinaio sono saliti, parte in pullman parte con le proprie macchine, alla località dell’Agordino, per partecipare alla messa e per pranzare insieme ai frati che gestiscono la chiesa.
Il santuario è affidato a due frati minori francescani: da un ventennio al settantacinquenne padre Pietro Viscolani, da un decennio all’ottantottenne padre Fortunato De Pellegrin, ex missionario, quindici anni nelle Filippine, trenta in Guinea Bissau. Il santuario è casa filiale del convento di Vittorio Veneto.
Domenica 10 novembre, con inizio alle 10, hanno concelebrato i due padri, con il padre guardiano di Vittorio Veneto, il feltrino d’origine padre Aldo Zerminati, accompagnato dal novantaduenne padre Ciro, da un padre che proveniva da un convento di Milano, che di solito nel periodo di Natale aiuta al santuario bellunese.
E’ stata scelta la domenica nella quale la chiesa universale celebra la giornata del ringraziamento per i frutti della terra (portati all’offertorio da una ventina di bambini), proprio per poter dire “grazie” agli alpini e ai volontari che si sono spesi generosamente per tale opera.
La messa è stata animata dalla Scola Cantorum di Alleghe. L’eucarestia è stata presieduta da padre Pietro. Il religioso ha espresso la riconoscenza sua, dell’intera comunità, del vescovo di Belluno, monsignor Renato Marangoni. Il presule per l’occasione ha inviato una sua lettera.
Anche il sindaco di Rocca Pietore Andrea De Bernardin ha lodato il prezioso operato di recupero funzionale svolto. Quindi ha preso la parola Massimo Sanson, caposquadra Pc Ana di San Vendemiano.
Sanson ha sottolineato come egli abbia solo coordinato l’intervento e come pure il risultato raggiunto sia frutto e merito dell’operato gratuito di tanti volontari e anche di titolari d’azienda sanvendemianesi, che hanno messo a disposizione le loro competenze, i materiali, coinvolgendo anche i loro dipendenti.
Il caposquadra ha donato un quadro ai frati, con quattro foto, due del “prima”, due del “dopo” Vaia. Che ora è stato esposto all’ingresso della cripta.
Hanno risistemato la cripta, potenziato i punti luce, il locale dell’impianto del riscaldamento, il collegamento con la sacrestia ed il presbiterio, la sala parrocchiale attigua alla chiesa. Qui nel giorno della festa, hanno consumato il pranzo, preparato dagli alpini trevigiani nelle cucine da campo allestite il giorno precedente.
Il pasto si è concluso con una torta, di circa un metro quadro, realizzata da un pasticcere che lavora in un ristorante di Alleghe, offerta dai frati, sulla quale campeggiava la scritta “Grazie”.
(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
(Foto per gentile concessione di padre Pietro Viscolani).
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