Lutto nel settore del vino: ieri è mancato, all’età di 89 anni, Italo Maccari, nome noto della storica azienda di famiglia.
Nato il 23 febbraio 1935 a Vazzola, Italo Maccari risiedeva ancora a Visnà, più precisamente in via Cantore, dove ha ancora sede l’azienda di vini.
Attualmente era proprio lui il presidente e rappresentante legale delle aziende di famiglia, insieme ai figli Silvia e Filippo, che ricoprono i ruoli di amministratori delegati rispettivamente delle aziende Maccari, situata a Visnà di Vazzola, e Maccari Spumanti, quest’ultima collocata a San Vendemiano.
In gioventù, dopo le scuole medie, Italo Maccari frequentò la Ragioneria al Collegio Brandolini, vivendo quindi a lungo nello stesso collegio di Oderzo.
Dopo il diploma continuò gli studi, laureandosi in Economia e Commercio all’Università di Trieste. Studio associato, nel frattempo, al lavoro all’interno della cantina di proprietà del padre, sorta nel 1898.
Negli anni Sessanta avvenne quindi l’acquisto della Maccari Spumanti, al tempo chiamata Peccolo Spumanti.
Nel frattempo formò anche la sua famiglia, con il matrimonio celebrato il 14 settembre 1969: divenne sua moglie Marisa Artico (quest’ultima mancata il 6 gennaio 2024, a seguito di un periodo di malattia), nella chiesa di San Giorgio a Venezia.
Un matrimonio coronato dall’arrivo di due figli, ovvero Filippo, nato il 10 luglio 1970, e Silvia, nata il 2 luglio del 1976, attualmente alla guida di un’azienda che “da quattro generazioni tramanda la cura e la passione nel fare il vino”.
Una famiglia coronata poi dalla nascita del nipote Edoardo, il 17 luglio 2008, figlio di Silvia e rappresentante della quinta generazione della famiglia Maccari.
Come ha fatto sapere la famiglia, “la sua grande lungimiranza ha fatto sì che la Maccari sia attualmente una delle aziende leader del mercato dei vini di qualità, in fusto di acciaio da 25 litri – hanno fatto sapere i parenti – Era la fine degli anni Ottanta quando Italo decise, con grande coraggio e spirito imprenditoriale, di investire in un recipiente per il vino, allora semplicemente sconosciuto e ritenuto decisamente costoso”.
“Il mercato del vino in damigiana era costantemente in calo, a causa del fatto che la damigiana, una volta aperta, entrava in contatto con l’aria e il vino andava quindi consumato velocemente. Inoltre la damigiana stessa era pesante e di difficile pallettizzazione – hanno proseguito – Il fusto, invece, essendo saturo di azoto e perfettamente sigillato, dava la massima garanzia di conservazione ottimale del vino, rivelandosi decisamente green (essendo un vuoto a rendere)”.
“Il mercato gli ha dato ragione e da lì l’azienda è sempre cresciuta, investendo continuamente in tecnologia e innovazione – hanno commentato – Attualmente possiede un impianto che produce 300 fusti/h e un imbottigliamento da 600 bottiglie/h, tutti perfettamente automatizzati”.
Nel corso del 2001 la società divenne, da vinicola Maccari Dott. Italo, la Maccari srl con l’ingresso dei figli Silvia e Filippo in qualità di soci, dando l’avvio a un cambio generazionale positivo nel territorio: il 26 marzo 2010 i figli assunsero il ruolo di amministratori delegati.
Come ha riferito la famiglia, la Maccari Spumanti produce vini spumanti con il metodo charmat.
In particolare, imbottiglia il Prosecco Doc prodotto dai 40 ettari di proprietà Maccari. L’azienda è iscritta al Consorzio di Tutela del Prosecco Doc e Docg ed entrambe le aziende fanno parte dell’associazione Unindustria Treviso.
“Ogni anno le aziende ricevono importanti riconoscimenti, in occasione dei più autorevoli Concorsi enologici internazionali – hanno riferito i parenti -Nel 2001 il più raro e prestigioso concorso enologico al Vinitaly ha premiato con la medaglia d’oro il Raboso, vitigno autoctono della zona Piave, unica azienda ad aver ricevuto questo riconoscimento per questo vino. Italo inoltre è da sempre membro della confraternita del Raboso Piave“.
“A detta di tutti i suoi collaboratori, clienti, fornitori, operatori del settore e istituzioni, a Italo è sempre stato riconosciuto una grande stima per la sua operatività, l’impegno, serietà e generosità – hanno aggiunto – Italo è sempre stato fortemente impegnato nel sociale e nel mondo dello sport, come promotore o sponsor in molte attività, ad esempio la Vazzolese Calcio vincitrice del campionato 1965-66, la G.S. Verso l’Iride Ciclismo che ha conquistato nel 2007 i campionati Juniores femminili, l’Imoco Volley più volte campione d’Italia, d’Europa e del mondo”.
“Ha dedicato il suo tempo sia in associazioni che in diverse iniziative del territorio, dedicando parte del suo tempo ed energie per il bene della società civile e delle persone appartenenti alle categorie più deboli – hanno aggiunto -. Per anni è stato membro della Commissione prezzi nell’ ambito di Unindustria Treviso (settore vinicolo)”.
“Socio fondatore e attualmente socio onorario del Rotary Club Conegliano e membro di alcuni Consigli Direttivi, ha dimostrato sempre grande sensibilità e dedizione. Per l’impegno, con il quale ha svolto i vari incarichi a favore della comunità e del territorio, gli è stata riconosciuta la più alta onorificenza del Rotary International, ovvero il Paul Harris Fellow – hanno proseguito -. Le cittadinanze di Conegliano e Vazzola, le autorità a livello cittadino, provinciale, regionale e le tante persone che lo hanno conosciuto, hanno sicuramente avuto modo di apprezzare e stimare Italo Maccari, per l’impegno e la disponibilità nell’aiutare ‘silenziosamente’ e in ogni occasione persone che hanno avuto bisogno o che si trovavano in difficoltà”.
“Da sempre grande devoto, come suo padre, a Padre Pio, conservava gelosamente il fazzoletto con impresso il volto sorridente del santo, che lo ha sempre protetto durante tutta la sua vita – hanno aggiunto -. Nel 2018, in occasione del 120esimo anniversario dell’azienda, ha scritto un libro che racconta tutta la sua vita (redatto dal giornalista Letterio Scopelliti), con la seguente dedica: ‘Ai miei figli Silvia e Filippo che, con impegno, cura e dedizione, portano avanti i valori di umanità e correttezza che gli ho trasmesso. A mio nipote Edoardo, che possa anche lui un giorno, se vorrà, portare avanti le tradizioni di famiglia. A tutti i dipendenti di ieri, di oggi e di domani perché sono e saranno sempre la mia grande famiglia”.
L’incipit del libro menzionato recita queste parole: “Avvicinarsi al vino è anche una questione di spirito, di atteggiamenti complessivi di fronte alla vita. Il vino allora è un ingrediente che, accanto ad altri, disegna uno stile di vita. Quello di chi ricerca il piacere, di chi riconosce l’importanza della cultura e della convivialità. La conoscenza del vino diventa allora occasione di comunicazione e condivisione di interessi” le parole scelte.
La figlia Silvia ha così ricordato il padre: “Quando nel 2018 abbiamo festeggiato il 120esimo anniversario dell’azienda, mio padre aveva 83 anni e lavorava ancora a tempo pieno. Ricordo che mio figlio mi chiese: ‘Ma il nonno quando andrà in pensione?’. ‘Il nonno non andrà mai in pensione’, gli risposi – ha raccontato – Siamo una famiglia molto unita. Anche il cambio generazionale, come quelli precedenti, è stato naturale e positivo. Mio fratello Filippo ed io siamo la quarta generazione. Lavoriamo a tempo pieno in azienda dal febbraio 2001, quindi da 24 anni. Nei desideri di mio padre, segnati già dalla mia culla, il mio destino era stato già scritto. Lui ha tre sorelle, ma sono astemie. Così era terrorizzato che lo diventassi anch’io. Già in tenera età aveva deciso di darmi da bere acqua, vino, zucchero e limone. Quello è stato il mio approccio con il vino e del quale conservo il ricordo, come se fosse stato ieri”. “A mio padre non è mai interessato il fatturato o fare milioni di bottiglie o fusti di vino, a lui come a noi interessa fare un vino di qualità e abbiamo a cuore il benessere delle persone – ha concluso -. Lui e il suo storico enologo Italo Cazorzi hanno lavorato insieme per 47 anni, dal settembre 1966 al gennaio 2014, quando lo stesso Cazorzi concluse la collaborazione, essendo già in pensione. Erano soprannominati infatti ‘Italo al quadrato’. A loro devo tutta la passione ed amore per il vino, che mi hanno saputo trasmettere“.
Italo Maccari lascia i figli Silvia e Filippo, il genero Mirko, il nipote Edoardo, le sorelle e tutti gli altri parenti. Il rito funebre si svolgerà venerdì 31 gennaio alle ore 10.30 nella chiesa parrocchiale di Visnà. Dopo la celebrazione si proseguirà con il rito della cremazione.
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Onoranze funebri Roman)
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