Da San Vendemiano arriva la denuncia di una situazione molto difficile che stanno vivendo tutti i cittadini britannici che vivono in Italia dopo l’uscita ufficiale del Regno Unito dall’Unione Europea.
È stata Clarissa Killwick, cittadina britannica residente a San Vendemiano e volontaria in un gruppo impegnato a proteggere i diritti dei cittadini britannici in Italia, ad accendere i riflettori su questo problema.
Il 31 gennaio 2020 il Regno Unito è uscito dall’Unione Europea e i cittadini britannici residenti in Italia sono entrati in una nuova categoria speciale: cittadini extra-comunitari coperti dall’Accordo di Recesso.
L’Italia ha scelto di implementare l’Accordo di Recesso in modo dichiarativo e le persone coperte dall’accordo non devono richiedere un nuovo status di residenza ma possono ricevere un documento di residenza in formato digitale.
Un malinteso comune è che tutti i britannici (come altri extra-comunitari) debbano avere un permesso di soggiorno ma i cittadini del Regno Unito i cui diritti sono disciplinati dall’accordo di recesso non possono averne uno (in Italia, il documento di residenza in formato digitale si chiama carta di soggiorno).
I cittadini britannici, già legalmente residenti in Italia, stanno incontrando molti ostacoli nel corso della normale vita quotidiana con assurde procedure burocratiche che richiedono loro di ottenere un documento che al momento non possono avere.
Il “permesso di soggiorno”, infatti, è riservato ai cittadini extra-comunitari appena arrivati in Italia, mentre la “carta di soggiorno”, non obbligatoria, difficilmente sarà disponibile se non tra alcuni mesi.
Dopo anni di incertezza e stress, finalmente la gente aveva la speranza di proseguire con la propria vita in serenità ma così non è stato.
“Vorrei sollevare questo grave problema nel mondo post Brexit che i cittadini britannici sono costretti ad affrontare ogni giorno nelle loro vite quotidiane – spiega la volontaria Clarissa Killwick – Ogni giorno le autorità del nostro Paese ci chiedono di fornire la nuova carta di soggiorno che non è obbligatoria e non è ancora disponibile, creando dei forti disagi ai cittadini britannici residenti in Italia”.
Killwick ha fatto degli esempi concreti spiegando che sono state cancellate delle offerte di lavoro, molti contratti non sono stati rinnovati e sono stati rifiutati i pagamenti delle pensioni e l’accesso alla sanità, tutto grazie alla mancanza di questa carta.
“Il nostro gruppo, Beyond Brexit-UK Citizens in Italy, ha preparato un briefing – conclude la donna – insieme con le testimonianze di alcune persone che sono state colpite da questa negazione dei loro diritti sotto l’Accordo di Recesso. Dobbiamo convincere il Governo italiano a intervenire con urgenza per evitare che la gente perda ogni sostentamento e il diritto ad avere una vita normale”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: per concessione Clarissa Killwick).
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