Ci sono pennini di tutti i tipi, rigorosamente conservati nelle scatole originali dall’incontrastato fascino vintage, i primi abecedari, lavagne e calamai, una raccolta di periodici illustrati dedicati ai più piccoli (tra cui qualche numero de Il Corriere dei Piccoli, Topolino, Il Balilla), una raccolta di saggi che raccontano l’evoluzione della didattica e delle metodologie educative, evidenziando l’influenza dei grandi pedagogisti come Maria Montessori, Friedrich Fröebel, Rosa Agazzi, Aristide Gabelli e Giuseppina Pizzigoni.
E ancora. La ricostruzione di un’intera aula degli anni Trenta, di un refettorio e di una palestrina del periodo fascista: sono solo alcuni dei “tesori” che si potranno esplorare vistando la mostra “Leggere, Scrivere, Far di Conto – La Scuola di Una Volta”, inaugurata ieri e visitabile da oggi, sabato 8 marzo, a San Zenone degli Ezzelini.
Organizzata dall’Amministrazione comunale in collaborazione con la Pro Loco, la rassegna – aperta fino al 15 giugno in Villa Marini Rubelli a Sopracastello – è un vero e proprio viaggio nella storia della scuola elementare italiana, dagli anni dell’Unità fino al secondo dopoguerra: un secolo di vita sui banchi ricostruito attraverso materiali didattici rari o addirittura unici e ormai introvabili.
Un percorso storico, antropologico ed umano attraverso un secolo di storia scolastica: arredi e materiali didattici rari o unici raccolti e ordinati in senso cronologico dal collezionista ed antiquario vicentino Egidio Guidolin, 73 anni, che da almeno una cinquantina ricerca e colleziona testimonianze del passato.
Tra quelle più curiose, un’opera estremamente rara, Verso la vita, un “sillabario fonico” bilingue pubblicato a Tripoli e realizzato a quattro mani da Scek Mohammed Kamel El Hammali e Baldassarre Indelicato per insegnare ai bambini arabi della Libia italianizzata come posizionare la bocca per pronunciare correttamente suoni come la “O” e la “E” o i libri utilizzati nelle cosiddette Katakombenschulen, le scuole segrete nate in Alto Adige per insegnare il tedesco ai bambini dopo l’entrata in vigore nel 1923 della legge Gentile che istituiva l’italiano come unica lingua di istruzione nelle scuole del Regno, o l’alfabeto “Marshall” introdotto in alcune scuole nel secondo dopoguerra.
“Questa mostra ci offre l’opportunità di riscoprire la scuola di un tempo, un’istituzione che ha formato generazioni di cittadini e che merita di essere valorizzata come patrimonio storico e culturale – sottolinea il sindaco Fabio Marin -. Ma la vera potenza di questa esposizione è anche quella di essere un’occasione per coinvolgere anche i più giovani in un dialogo intergenerazionale, per non perdere il legame con le nostre radici: un viaggio curioso, appassionato e storico attraverso un pezzo della storia della nostra nazione”


Precisa l’assessora alla cultura e all’istruzione, Anita Pellizzari: “Da insegnante (alla scuola dell’infanzia ndr.), considero questa mostra come l’opportunità per scoprire quanto la scuola, legata a doppio filo con le vite di ognuno, abbia rappresentato, e rappresenti tuttora, la testimonianza della nostra storia, facendosi, anche nei periodi più bui, veicolo preferenziale, e anche di riscatto, per la formazione del popolo di una nazione”.
Conclude l’antiquario Egidio Guidolin, curatore della collezione esposta per la prima volta nel trevigiano e autore dell’omonimo libro la cui prefazione è curata dall’amico Gian Antonio Stella: “Lo sforzo che abbiamo cercato di operare, è quello di rendere la visita alla mostra una vera e propria esperienza, e cioè la possibilità di immergersi nella vita scolastica, e non solo, di un secolo ed oltre fa così da sperimentare la quotidianità di un tempo attraverso ciò che ogni oggetto racconta grazie al il vissuto di chi lo ha utilizzato.
Il percorso espositivo
L’esposizione segue un ordine cronologico che raccoglie in sé un secolo della nostra storia sui banchi scolastici. Per la precisione dal 1859 (anno in cui si data convenzionalmente la nascita della scuola in Italia grazie alla legge “Casati”) al secondo dopoguerra.


La mostra offre un’immersione totale nella scuola di un tempo, con un’aula scolastica dei primi del ‘900 ricostruita nei minimi dettagli. Attraverso oltre 30 bacheche di materiali didattici unici e rari, corredati di tabelle che ne esplicano i temi principali. documenti originali, quaderni, libri e carte geografiche si possono osservare i cambiamenti culturali e politici che hanno segnato l’istruzione italiana: dalla scuola risorgimentale a quella savoiarda, dalla scuola giolittiana a quella fascista, fino alla scuola nata dalla Liberazione.
Non solo scuola…
La mostra si spinge oltre il mondo scolastico, coinvolgendo l’intero mondo che gravitava attorno all’esperienza formativa.
Attraverso gli oggetti ed i documenti esposti si possono ripercorrere quelli che furono infatti i grandi cambiamenti dell’Italia nel suo primo secolo di storia come stato unitario.


C’è la scuola risorgimentale, quella savoiarda, quella giolittiana, quella fascista e quella nata dalla Liberazione. Ogni svolta politica è preceduta, accompagnata e seguita da una svolta culturale che vede i suoi primi riflessi nella scuola elementare, nei suoi libri, nei suoi insegnamenti, nei temi dei bambini.
La scuola è un punto di vista privilegiato sulle variazioni di gusto, di stile, di sensibilità, di approccio alla vita della società. Tutti aspetti raccontati con grande naturalezza, passione e competenza, un’occasione unica per rivivere un passato importante e fondamentale
del nostro percorso nazionale e un momento di condivisione con le generazioni più giovani di quelle che sono le nostre radici troppo spesso trascurate.
Serate di approfondimento
L’iniziativa sarà arricchito da un ciclo di incontri culturali con esperti e autori, per approfondire il ruolo della scuola nella storia e nell’attualità. Tra i temi trattati: il valore dell’educazione, l’evoluzione della didattica e l’impatto delle nuove tecnologie.
Giovedì 13 marzo, 20.30
DESIDERIO E APPRENDIMENTO – Giancarlo Cunial: Qual è la chiave che permette ad un allievo di interessarsi alla scuola, al sapere, allo studio?
Giovedì 27 marzo, 20.30
UNA MAESTRA RIBELLE – Raffaella Calgaro: Primi anni del ‘900. La lunga marcia dell’istruzione in Italia. La storia di una maestra.
Giovedì 10 aprile, 20.30
CIÒ CHE FU LA SCUOLA PER I NOSTRI PADRI E PER LA NOSTRA GENTE – Giuseppe Mattuella – Max Unterrichter: Dover ricorrere alle Katakombenschule pur di mantenere viva l’identità di un Popolo.
Giovedì 24 aprile 20.30
SCUOLA CATTOLICA E MISSIONE DELLA CHIESA – Don Loris Gasparella: La missione educativa della Chiesa attraverso la scuola, la catechesi, le attività giovanili, l’associazionismo.
Giovedì 8 maggio, 20.30
LA RICERCA DELLA SCUOLA MODERNA: DAI LIBRI AL WEB – Loris Giuriatti: La nuova scuola deve far fronte a una generazione di studenti 2.0 abituati alla tecnologia fin dai primi anni di vita. Come poter conquistare la loro attenzione?
Giovedì 29 maggio, 20.30
LA PAROLA E IL CORPO – Franco Berton: È possibile salvare la parola che aumenta la sapienza e ridona capacità di comunicare esperienze esistenziali?
Informazioni pratiche
La mostra sarà visitabile presso Villa Marini Rubelli con i seguenti orari:
- Sabato, domenica e festivi: 9:30-12:30 / 15:00-19:00
- Dal martedì al venerdì: apertura riservata ai gruppi scolastici su prenotazione
- Lunedì: chiuso
Biglietti
- Ingresso intero: € 6,00
- Ridotto (fino a 10 anni): € 3,00
- Persone con disabilità + accompagnatore: gratuito
- Gruppi (10-20 persone): € 5,00 a persona
- Guida per gruppi (10-20 persone): € 50,00
- Scuole (accompagnatore gratuito): € 3,00 a studente
- Guida per scuole (max 25 alunni + insegnante): su prenotazione
Prenotazioni e contatti
Per informazioni e prenotazioni:
- Tel: 0423.567000 int. 7
- Email: biblioteca@comune.san-zenone.tv.it
- Siti web: www.sanzenonedegliezzelini.eu | www.lascuoladiunavolta.altervista.org
- Facebook: www.facebook.com/lascuoladiunavolta
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto e video: Alessandro Lanza)
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