A sorpresa il sì del Consiglio di Stato sull’idrossiclorochina contro il Covid. Szumski: “Qualcuno dovrebbe dimettersi”

È notizia delle ultime ore la novità che ha aperto un nuovo ventaglio di cure a disposizione contro il Covid: la terza sezione del Consiglio di Stato ha accolto infatti, in sede cautelare, il ricorso presentato da un gruppo di medici di base, tra i quali il sindaco di Santa Lucia Riccardo Szumski, guidati dall’avvocato Erich Grimaldi.

Come conseguenza, il Consiglio di Stato ha sospeso la nota del 22 luglio scorso di Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) che vietava la prescrizione dell’idrossiclorochina per la lotta al Covid.

La questione a suo tempo aveva sollevato parecchie polemiche e ora i medici di base che sostenevano che l’uso di questo farmaco non avesse motivo di venire vietato per curare il Covid possono portare a casa una sentita vittoria.

Nell’ordinanza del Consiglio di Stato, si legge che “la perdurante incertezza circa l’efficacia terapeutica dell’ idrossiclorochina, ammessa dalla stessa Aifa a giustificazione dell’ulteriore valutazione in studi clinici randomizzati, non è ragione sufficiente sul piano giuridico a giustificare l’irragionevole sospensione del suo utilizzo sul territorio nazionale”.

Ora dunque, la scelta se utilizzare o meno questo farmaco, in una situazione di dubbio e di contrasto nella comunità scientifica, deve essere rimessa all’autonomia decisionale e alla responsabilità del singolo medico, “in scienza e coscienza”.

L’ordinanza precisa che non è invece oggetto di sospensione (né a monte di contenzioso) la decisione di Aifa di escludere la prescrizione off label, ovvero per un uso non previsto dal bugiardino, dell’idrossiclorochina dal regime di rimborsabilità.

Soddisfatto anche il primo cittadino di Santa Lucia, che commenta: “Ora qualcuno dovrebbe dimettersi da un sacco di posti, forse prima di tutto dalla propria coscienza…” .

La vittoria però lascia spazio anche all’amarezza di Szumski, che osserva che un uso più massiccio dell’idrossiclorochina da parte dei medici di base avrebbe potuto evitare forse numerosi ricoveri e morti: “La soddisfazione di oggi non cancella questo rammarico”.

“Rileggere le linee guida dell’Aifa per gestire quest’epidemia fa capire quanto distante è oramai la medicina ufficiale dal paziente, dai sintomi e dalla osservazione diretta – ossserva infatti – In questa situazione affiora drammaticamente la mancanza di capacita di visitare per davvero il paziente. Lì con lui ci sei solo tu, col tuo bagaglio di conoscenze, stetoscopio e coraggio, a fronteggiare il nemico che lo attacca. Le chiacchiere svaniscono, i fatti rimangono“.

(Fonte: Alice Zaccaron © Qdpnews.it).
(Foto: web).
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