È notizia recente l’esclusione della lista “Partito Animalista-UCDL-10 volte meglio” dal Veneto, lista che aggrega tre diversi gruppi in vista delle elezioni politiche del 25 settembre tra le quali spicca la Ucdl guidata dall’ex sindaco, e medico in pensione, Riccardo Szumski.
Quest’ultimo aveva già anticipato l’intenzione di un accordo con altre formazioni “antisistema” per realizzare una coalizione in grado di raccogliere maggiore consensi, e da qui è nata l’unione con il Partito Animalista-UCDL-10 volte meglio, il quale aveva già un gruppo parlamentare che avrebbe garantito il numero sufficiente per concorrere alle elezioni.
“Purtroppo le sorprese non finiscono mai e abbiamo ricevuto la notizia che le regioni Emilia Romagna, Calabria e Campania hanno avuto il via libera mentre il Veneto è stato escluso perché, a quanto pare, l’esenzione dalla raccolta firme per la presentazione della lista non sarebbe stata documentata” afferma Szumski, che ha subito diffuso una nota informativa rivolta in primis ai cittadini firmatari.
“In merito all’esclusione della Lista Partito Animalista-UCDL-10 volte meglio dalla competizione elettorale in Veneto riteniamo di esprimere alcune considerazioni anche per rispetto dei quasi tremila cittadini che avevano firmato per il solo UCDL prima che gli accordi a livello nazionale portassero alla intesa siglata a metà agosto tra i tre movimenti – si legge -. UCDL in Veneto aveva già raggiunto in una sola settimana il numero di firme utili, diversamente da altre realtà regionali. La lista Partito Animalista-UCDL-10 volte meglio, regolarmente depositata al Ministero dell’interno, è stata invece esclusa in Veneto e il ricorso in Cassazione rigettato in quanto, nella interpretazione fatta, l’esenzione dalla raccolta firme per la presentazione della lista non sarebbe stata documentata“.
Szumski si è dichiarato “sbalordito e incredulo”, sottolineando “l’assurdità della cosa” e ricordando che nelle regioni dove la lista è invece stata accettata senza problemi si stia già lavorando sulle campagne elettorali: “Paradossalmente nella vicina Emilia Romagna, come in Campania e Calabria, la lista è stata ammessa con motivazioni opposte (documentata l’esenzione dalla raccolta firme) e i colleghi hanno iniziato già la campagna elettorale“.
“Tale difformità di giudizio lascia sbalorditi in quanto la documentazione era la medesima in tutte le regioni, oltre ad aprire vari interrogativi sull’operato degli organismi deputati, ledendo di fatto il diritto di scelta dei cittadini. Tutto ciò rafforza nel sottoscritto, da sempre critico nei confronti della attuale organizzazione dello Stato italiano, la necessità di un radicale rinnovamento in senso strettamente federalistico e in cui la competenza venga premiata rispetto ad automatismi di carriera e raccomandazioni”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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