“A seguito delle nostre verifiche e valutazioni, come annunciato precedentemente, ieri mi sono recato insieme al sindaco in Procura della Repubblica per presentare un esposto al fine di far accertare ai Pubblici Ministeri se ci siano delle responsabilità penali nelle condotte delle figure intervenute durante le fasi di preparazione e presentazione della lista elettorale Insieme Per Santa Lucia”. L’ormai ex candidato sindaco Luca Bellotto è andato dritto al punto raccontando oggi, in conferenza stampa, lo sviluppo dei fatti che hanno compromesso la candidatura della sua lista alle elezioni di domenica 12 giugno.
In Procura, sindaco e vicesindaco uscenti hanno riportato la cronologia dei fatti in maniera dettagliata, comprese alcune testimonianze e prove raccolte fino a quel momento. Bellotto ha spiegato che è stata fatta una certosina ricostruzione a partire da circa un mese prima di quando sono stati presentati i documenti ufficiali per la candidatura, chiedendo ai PM di valutare se ci siano realmente responsabilità perseguibili penalmente e se sia stato effettivamente ostacolato il diritto di libero esercizio di voto dei cittadini.
“In questo lasso di tempo abbiamo avuto delle testimonianze secondo le quali parrebbe che fosse noto che ci fossero delle irregolarità nella presentazione della lista ma che non ci fossero state segnalate. Al contrario, mi è stato inviato un messaggio che recita: “Ciao Luca, appena uscito, consegnata la lista, a posto. Speriamo bene dai” nonostante alla consegna gli fosse stato esplicitamente fatto notare che la lista, così com’era stata presentata, non sarebbe passata” ha specificato Bellotto, prima di aggiungere: “Siamo venuti a conoscenza che da tempo il funzionario del Comune addetto a queste pratiche e al quale noi ci eravamo affidati era stato allertato su come bisognasse fare per presentare una lista corretta ma a noi non ha riferito nulla”.
Questa persona, che secondo Bellotto e Riccardo Szumski altri non è che il responsabile dell’ufficio elettorale del Comune, era stata debitamente istruita per controllare le liste dei candidati ma, come riferiscono sindaco e vicesindaco, “ha esaminato minuziosamente la grandezza del logo e l’autenticità delle firme, io stesso (Luca Bellotto ndr) ho firmato tutte le pagine del programma elettorale sotto un occhio molto accorto, è stata anche controllata l’intera lista ma ha sorvolato su questioni che potevano diventare elementi di esclusione, come appunto i timbri di continuità. La condotta è quanto meno discutibile”.
Il sindaco ha ribadito che l’esposto ha ricostruito una serie di comportamenti ma che sarà compito del Pubblico Ministero valutarli anche se, a suo avviso, “sono francamente incomprensibili. In 30 anni di attività politica un funzionario delegato dell’ufficio elettorale che non abbia dato indicazioni certe, finora non l’ho mai trovato”.
Al di là del fatto specifico, la preoccupazione esternata dalla lista esclusa sta nel chiarire questo genere di attività: se si trattasse di malafede, infatti, a pagarne le conseguenze potrebbero essere un domani anche gli stessi cittadini con le proprie pratiche e Szumski lo sottolinea ricollegandosi alle elezioni imminenti: “Questa cosa mi preoccupa a maggior ragione se ci fosse il quorum elettorale, perché porterebbe all’assenza di qualsiasi membro dell’opposizione che abbia la facoltà di accedere alle documentazioni del Comune e quindi di vigilarlo. Sono preoccupato”.
Bellotto ha rincarato esplicitando che nel caso del quorum non ci sarebbe una reale rappresentatività dei cittadini e nessun controllo sull’operato dell’amministrazione in carica “e con questi presupposti abbiamo delle aggravanti, ovvero una maggioranza con un programma vago, perché su alcuni temi non si fa neanche cenno, e con promesse elettorali difficili da mantenere. Speriamo vivamente che la Procura approfondisca e che i cittadini domenica facciano altro piuttosto che andare a votare, e che piuttosto dopo qualche mese tornino a esprimere il proprio parere. Un Consiglio comunale privo di opposizione è tutto tranne che rappresentativo”.
Bellotto ha esplicitato che nell’esposto sono stati fatti nomi e cognomi e che a suo dire il principale responsabile è chi ha raccolto la lista, ovvero il responsabile dell’ufficio elettorale del Comune.
“È chiaro che parte delle responsabilità è nostra, non lo neghiamo, ma se l’ufficio preposto controlla le misure del logo ma non i timbri c’è un controllo incompleto, qualcosa poi è stato pure omesso, quindi sorgono molti pensieri” ha aggiunto Szumski.
L’appello della lista esclusa rimane lo stesso: non andare a votare. Il principio è che un commissario per al massimo un anno è comunque un’opzione migliore di un governo di 5 interi anni senza opposizione: “Preferiamo dare la possibilità di scelta ai cittadini, portando la massima espressione della democrazia piuttosto di un’unica lista per 5 anni, con gente che non è neanche di Santa Lucia, diciamocelo – hanno dichiarato – lo avremmo detto anche se fossimo dalla parte opposta, ma senza dubbio, perché il rischio di esporre il Comune a una situazione simile non sarà mai preferibile a qualche mese di commissario. Magari post commissariamento alle elezioni perderemo, ma lo faremo in una condizione di equità e giustizia”.
Le reazioni al quorum sono state svelate senza giri di parole: se non venisse raggiunto si tratterebbe di una vittoria della democrazia, “e vorremmo interfacciarci con chi amministrerà Santa Lucia nei suoi interessi”. Se il quorum venisse raggiunto il gruppo assicura di non scomparire dalla comunità ma studierà un modo per poter agire: “Sarà complicato avere accesso a documenti del Comune e non possiamo mettere in campo forze ufficiali, ma continueremo a rimanere attivi come cittadini come abbiamo sempre fatto”.
Nel frattempo il clima in paese diventa via via più rovente, con stoccate social ormai sempre più esplicite tra chi sostiene la lista “Patto per Santa Lucia” che candida a sindaco Fiorenzo Fantinel e chi invece supporta la battaglia di “Insieme per Santa Lucia”: la comunità sembra divisa in uno stallo che durerà come minimo fino a questa domenica, quando finalmente si scoprirà il destino di Santa Lucia di Piave.
Il quorum delle elezioni amministrative di questa domenica scatta al 40% dei votanti, a cui dovrà poi seguire il 50%+ 1 dei voti a favore della lista del candidato Fantinel.
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