E’ ancora una volta il progetto di palazzo Ancilotto a scaldare gli animi all’interno del consiglio comunale di Santa Lucia di Piave. Le posizioni si mantengono sempre le stesse. La maggioranza guidata dal sindaco Riccardo Szumski ha sempre difeso e sostenuto il progetto, riconosciuto anche all’avanguardia nell’ambito dell’efficientamento energetico di edifici storici. Acquisito lo scorso 6 aprile, lo storico palazzo di via Crispi è stato più volte indicato dalla maggioranza come il “luogo dei santaluciesi”, futuro cuore del paese e della comunità come sede di attività e iniziative, dell’ufficio turistico comunale con spazi dedicati al coworking e uno per la gipsoteca del Beato.
I consiglieri di minoranza del gruppo “Vivere bene a Santa Lucia” Luca Castellaz e Alessio Barro al contrario, fin dal principio, non hanno mai fatto mistero delle loro perplessità. “Moltissimi cittadini considerano Santa Lucia di Piave un mero dormitorio – spiegano Barro e Castellaz – le carenze strutturali sono numerose, ne citiamo solo alcune: mancanza di piste ciclabili, trascuratezza di varie zone del paese, frazioni di Sarano e Bolda in primis, il sottopasso di via Foresto Est spesso allagato in seguito a normali eventi atmosferici, incrocio Bolda pericolosissimo e teatro di numerosi incidenti ogni anno, impianti sportivi fatiscenti e al limite della praticabilità, tribuna stadio e palestra delle scuole medie non rispondenti ai parametri sismici, carenza di attività commerciali”.
Inevitabile poi non parlare di costi. Già qualche mese fa i consiglieri del gruppo “Vivere bene a Santa Lucia” avevano parlato di una gestione “allegra” delle risorse pubbliche, sottolineando un incremento delle spese per i lavori al palazzo di 600 mila euro. Una critica subito bloccata dal sindaco Szumski: nessun aumento nei costi, ma una semplice scelta di lavori diversi da realizzare subito, senza dover poi mettere in conto delle modifiche future, più costose.
“Le spese di gestione e di manutenzione del palazzo si stimano di diverse decine di migliaia di euro, ogni anno – continuano i consiglieri di minoranza Barro – costi che renderanno ancor più ingessato il bilancio comunale e che si aggiungeranno al mancato introito dei dividendi Asco. Il progetto risulta essere sproporzionato rispetto alle reali esigenze del paese”.
“Suggeriamo e proponiamo all’attuale amministrazione di analizzare attentamente la mappa di Santa Lucia di Piave – concludono – di circolare in paese verificando con attenzione la situazione reale delle strade, degli impianti sportivi, delle infrastrutture (pochissime) a servizio della mobilità debole e tutti quelle problematiche che a oggi, risultano insolute”.
(Fonte: Giada Fornasier © Qdpnews.it).
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