“Le abili bocce”: la Bocciofila Saranese in pista con i ragazzi della Nostra Famiglia di Mareno (gallery)

Parlando di gioco delle bocce, l’obiettivo dell’iniziativa può dirsi a tutti gli effetti centrato. Dopo poco più di tre mesi, si è concluso lo scorso fine settimana con una gara a squadre il progetto “Le abili bocce”, nato dalla proposta dell’associazione Bocciofila Saranese alla Nostra Famiglia di Mareno di Piave per coinvolgere i ragazzi del centro lavoro in una nuova esperienza sportiva.

Dagli allenamenti al tanto atteso momento della gara, i ragazzi del centro marenese hanno così finalmente avuto l’occasione di scendere in campo per mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti. Le gare, organizzate in terne, hanno visto la partecipazione di otto squadre così composte: un ragazzo del centro lavoro della Nostra Famiglia di Mareno di Piave, una ragazza della squadra femminile della Bocciofila Saranese e, infine, un atleta “senior” della squadra.

Un team variegato, che ha permesso ai partecipanti non solo di mettere alla prova loro stessi, ma di poter prendere ad ispirazione e a modello atleti già affermati, studiandone le tecniche e i segreti del mestiere. Il risultato: un’esperienza dove nessuno si è sentito escluso.

“Il nostro obiettivo era quello di includere i ragazzi in questa nuova esperienza sportiva, che ha avuto l’approvazione anche da parte della Fib, la Federazione italiana bocce”, spiega Orietta Calonego, operatrice del centro di lavoro della Nostra Famiglia di Mareno di Piave.

Ma come spesso accade, anche in questo caso, sono tante piccole gocce a formare il mare. “Ognuno ha fatto la sua parte nella realizzazione del progetto – spiega Orietta – Tutti hanno fatto sentire il loro supporto: le amministrazioni di Santa Lucia di Piave e di San Vendemiano, così come gli anziani del centro sociale e i volontari dell’associazione Teresa Vendrame che hanno seguito i ragazzi durante gli allenamenti. E con nostra meraviglia anche gli altri ragazzi del centro, pur non avendo partecipato direttamente al progetto, hanno deciso di esserci alla gara per fare il tifo ai loro compagni accompagnati dai loro famigliari”.

“L’idea sarebbe quella di riproporre in futuro il progetto – conclude Orietta – viste anche le richieste dei partecipanti e di chi dopo aver visto le gare ne è rimasto entusiasta. Le basi sono state messe, ora abbiamo la forza per continuare questa avventura”.

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(Fonte: Giada Fornasier © Qdpnews.it).
(Foto: Bocciofila Saranese).
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