L’obbligo di Green pass si avvicina ma prenotare i tamponi può essere un’impresa. Szumski: “Rinviamo la scadenza così tutti potranno fare i test”

A Santa Lucia di Piave i dubbi sul Green pass non si sono esauriti con l’approvazione della delibera elaborata insieme al costituzionalista Daniele Trabucco (qui l’articolo).

Come emerso nel dibattito consiliare dell’altro ieri, infatti, poter accedere al proprio posto di lavoro, previo tampone periodico a carico del lavoratore, sta creando molti dubbi e corse contro il tempo.

Di fatto, in vista del 15 ottobre, le agende di numerose farmacie sono già piene e si prospetta un reale rischio di disservizi.

“Si sta materializzando, oltre al ricatto o pizzo, chiamiamolo come si vuole, un’ulteriore ingiustizia” scrive il sindaco Riccardo Szumski in una nota. A detta di diversi testimoni (qui l’articolo) sta diventando molto difficile, per tutti coloro che vogliono mantenere la decisione di non vaccinarsi, riuscire a prenotare in tempo l’esecuzione dei tamponi necessari. Infatti il problema sorge dal momento che non tutte le farmacie hanno aderito al protocollo e, soprattutto, non sono obbligate a farlo. Questo comporta un numero insufficiente di operatori e sedi per soddisfare la mole di richieste che sta emergendo in questi ultimi giorni, e che è destinata ad aumentare.

Sono queste le valutazioni che hanno portato il “mariga” alla richiesta esplicita di un posticipo della data del 15 ottobre, giorno di partenza ufficiale dell’obbligo di Green pass per moltissimi lavoratori.

Scrive infatti Szumski: “Riteniamo che tutto ciò fosse ampiamente a conoscenza delle autorità governative nel momento di elaborazione di questa norma e per questo consideriamo opportuno un differimento dei termini per permettere a un maggior numero di soggetti (farmacie o altri) di poter usufruire di quello che, paradossalmente, risulta un diritto, anche se surrettiziamente imposto, di potersi fare il tampone a proprie spese“.

Una richiesta che trova eco in diversi cittadini che stanno esprimendo le proprie perplessità sui social e si trovano a fare i conti con la saturazione delle prenotazioni delle proprie farmacie, anche fino a metà novembre. 

(Foto: archivio Qdpnews.it)
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