Un’oasi naturalistica nella golena del Piave, nei territori di Santa Lucia di Piave e di Mareno di Piave. Un progetto decisamente ambizioso, elencato nel programma elettorale della lista capitanata dal riconfermato sindaco Riccardo Szumski (nella foto, a destra), uscito vincitore alle elezioni comunali dello scorso giugno. A sei mesi di distanza arriva l’ufficialità della concessione in uso da parte del Genio civile: inizialmente prevista per 40 ettari, l’oasi avrà invece la superficie di più del doppio, ovvero 90 ettari.
“La nostra idea è quella di salvaguardare e di far vivere ai cittadini il fiume Piave – spiega il vice sindaco Luca Bellotto (nella foto, a sinistra)– Sono in molti a non conoscere l’area, soprattutto i più piccoli. A questo proposito Legambiente ha effettuato una ricerca interpellando gli alunni di quinta elementare e il risultato è che più della metà non ci è mai andato”.
La decisione dell’amministrazione era stata quella di proporre l’idea nel programma elettorale e anche grazie al lavoro dell’ufficio tecnico, il progetto ha cominciato nei mesi a farsi più concreto. L’obiettivo è quello di salvaguardare una zona ricca non solo dal punto di vista della varietà della flora e della fauna, ma anche dal punto di vista storico e della memoria collettiva.
Altro tema strettamente collegato quello del turismo, nella sua variante ecosostenibile, complice anche la pista ciclabile lungo il Piave, ora in costruzione. “Soprattutto nelle aree con caratteristiche peculiari, per esempio dal punto di vista delle specie, ci saranno attività particolari in modo che il visitatore possa fermarsi per ammirare e capire – continua Bellotto – Già in primavera in collaborazione con Legambiente e i genitori degli alunni della scuola materna verranno organizzate le prime uscite, collegandosi con il tema dei colori del Piave affrontato in classe”.
Coinvolti anche gli studenti dell’università Iuav di Venezia e quelli dei paesi esteri già gemellati: “La zona potrebbe diventare di interscambio – spiega Bellotto – gli studenti potrebbero avviare delle collaborazioni per delle ricerche, creando una sorta di laboratorio a cielo aperto in un’area di novanta ettari”.
Un progetto che si auspica possa aprire la via, motivando anche gli altri Comuni ad osare di più: “Per una amministrazione comunale investire in difesa del proprio territorio, cercare di farlo riconoscere e valorizzarlo in un’offerta di turismo sostenibile nell’intera regione e con valenze internazionali è sicuramente una sfida – interviene il sindaco Szumski – ma nei momenti difficili è una scelta da compiere”.
E la sfida viene aperta anche alle aziende, presto chiamate all’appello con un bando: “Sul progetto andranno investite delle risorse e chiederemo l’intervento di sponsor e aziende che possono decidere di voler essere partner dell’iniziativa, decidendo di investire su un progetto importante sul piano naturalistico ed ecologico”.
(Fonte: Giada Fornasier © Qdpnews.it).
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