Santa Lucia, addio all’“angelo custode del parco Bolda”. Morto a 66 anni Ado Pagotto: con la sua Ape car era conosciuto in tutto il paese


Santa Lucia ha perso il suo “uomo di fiducia”: se n’è andato a 66 anni Ado Pagotto, santaluciese doc, conosciuto e benvoluto da tutta la comunità.

Chi lo conosceva da vicino sapeva del suo precario stato di salute: da poco Ado aveva dovuto fare i conti con una malattia allo stadio avanzato, ma nessuno si aspettava di risvegliarsi oggi, lunedì 6 settembre, con la notizia della sua morte.

Ado lo ricordano in molti, era “l’angelo custode del parco Bolda”, la mano tesa in aiuto a qualsiasi richiesta: da un paio d’anni in pensione, si dedicava anima e corpo alla comunità in tutti i suoi aspetti, ma soprattutto dava sfogo al suo pollice verde nei parchi cittadini.

“Se i parchi di Santa Lucia sono così belli è merito suo – dice Ivano Corsano, che per un ventennio ha condiviso con Ado Pagotto le scale della palazzina in cui vive – era una forza della natura, quando lo si cercava bastava passare per il parco Bolda e lo si trovava sempre alle prese con qualcosa: sistemava le panchine, perfezionava le aiuole, piantava nuovi arbusti, falciava il prato.. ma era pronto a lasciare tutto per venire incontro a una richiesta di aiuto, e ti seguiva fino alla fine”.

Pur lavorando a Conegliano nell’impresa edile con movimenti terra Tesser, Pagotto aveva sempre trovato il tempo per dedicarsi al sociale rientrando nel consiglio della “Amici parco Bolda Onlus” insieme alla moglie Manuela, e ricoprendo incarichi anche nella Pro Loco. Sono in molti a ricordare i suoi Panevin organizzati a Bocca di strada: “Ci mancheranno i suoi sorrisi e le tue parole gentili” scrive un’affezionata cittadina sui social, e infatti Pagotto era noto per avere sempre una parola buona per chiunque, aiutava i vicini a tagliare l’erba e con la sua famosa Ape car viaggiava per tutto il comune perché, come ricorda Corsano, “Era uno che a casa ci stava poco. Gli piaceva molto il lavoro manuale e ormai i suoi tre figli sono cresciuti”.

Sempre suo è il merito della costruzione e della cura della casetta al parco Bolda, e a lui si rivolgevano i cittadini che intendevano affittarla o avere delle informazioni. In quanto componente attivo della Pro loco, era lui a occuparsi dell’allestimento del Presepe nel periodo natalizio, e in generale era pronto a fornire supporto logistico a qualsiasi gruppo o associazione della comunità: insomma Ado Pagotto era, per i santaluciesi, “l’uomo che spostava le montagne”, perché una soluzione, lui, la trovava sempre.

“Era come un fratello maggiore e un secondo padre per i miei figli – continua Corsano – la comunità ha perso un grande pilastro. Parliamo di lui e lo ricordiamo con il sorriso, ma il dolore è immenso”.

(Foto: Facebook – Amici parco Bolda Onlus).
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